Pescheria, il palazzetto dei vip assediato dai topi: «Ripulitelo»

Mercoledì 16 Ottobre 2019
Pescheria, il palazzetto dei vip assediato dai topi: «Ripulitelo»
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TREVISO L'angolo è magico: all'incrocio tra via e vicolo Pescheria, proprio di fronte al Cagnan e all'isoletta immortalata in migliaia di foto. Un colpo d'occhio magnifico, uno dei fiori all'occhiello della città, oltre che il piatto forte dell'offerta turistica su cui tanto sta puntando l'amministrazione comunale. Tutto bello, tranne per un piccolo, ma significativo, particolare: le condizioni penose in cui versa la parte finale del palazzetto che chiude vicolo Pescheria. Cadente, pieno di crepe, con l'intonaco sgretolato, le finestre rotte, sprofondato in un degrado decisamente fuori luogo. Ma questo è il meno: quell'immobile così carico di storia ma fiaccato dagli anni, disabitato da moltissimo tempo, è diventato la casa di una colonia di topi oltre che rifugio per decine di colombi. In poche parole: un buco nero del genere, in un posto da favola come quello, è una macchia che Ca' Sugana non può tollerare. Ma quando il comando di Polizia Locale ha cercato i proprietari, si è trovato davanti una sorpresa: quel  palazzetto così diroccato risulta proprietà di Fiora Gandolfi, vedova di Helenio Herrera, il leggendario allenatore della Grande Inter che ha scelto di passare gli ultimi anni della sua vita a Venezia, dove è morto nel 1997. La signora, scrittrice ed ex giornalista, vive ancora nella città lagunare, forte di un legame diventato sempre più stretto col passare degli anni.
IL DUELLOI problemi non sono però nati in queste ultime settimane, semmai in questo periodo sono aumentati. I proprietari, oltre alle signora c'è anche un imprenditore trevigiano del calibro di Riccardo Donadon di H-Farm che però ha già fatto il suo in passato sistemando quanto di sua competenza e ha garantito di essere pronto a intervenire ancora, sono anni che stanno ricevendo solleciti da parte degli uffici comunali. La questione principale riguarda la pulizia e i rischi legati all'incuria e all'accumulo di sporcizia. «Non ci sono pericoli di staticità - rassicurano dal comando della Polizia Locale - in quel caso saremmo costretti a chiedere l'intervento dei Vigili del Fuoco. La questione è il degrado, non più sostenibile. Da pochi giorni abbiamo mandato un sollecito ai proprietari che ci hanno assicurato un pronto intervento per ripulire. Se entro una decina di giorni non accadrà nulla, dovremmo passare alle diffide e all'ordinanza firmata dal sindaco con cui li si obbliga a ripulire». L'ordinanza, ovviamente, si porterà dietro anche una sanzione. Una situazione analoga si era già verificata nel 2010, e anche allora la pulizia venne fatta dopo i solleciti da parte di Ca' Sugana. Ora, con l'aumento delle presenze turistiche, quell'angolo così degradato in un contesto di pregio, è ancora meno sostenibile. Per non parlare dei disagi che stanno creando i topi, già naturalmente presenti per via del fiume, ma ora ancora più sicuri per via della possibilità di avere un riparo sicuro dentro la casa.
LA STORIAIl palazzetto in questione fa parte di un complesso di piccole case realizzate a cavallo tra il Settecento e l'Ottocento lungo il confine nord del giardino di Ca' Meraveia, palazzo demolito da tempo, che sorgeva di fronte al sagrato della chiesa di Sant'Agostino, noto per il giardino che arrivava fino alla riva del Cagnan Grande. Di fronte c'è forse uno dei palazzi più belli della pescheria, famoso per la sua grande facciata affrescata e in gran parte recuperata: si tratta di Casa Coghetto, affacciata sul Cagnan e protagonista di tanti quadri e fotografie. Mentre i portici di vicolo Pescheria, che si affacciano sulle casette che culminano nel palazzetto in questione, sono il corpo laterale del monastero camaldolese di San Parisio. Tutte assieme rappresentano il meglio che il centro storico può offrire quando si parla di architettura e storia. E a Ca' Sugana intendono preservare questo tesoro.
Paolo Calia
Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 12:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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