Asta a Mestre: in vendita lo storico cinema a luci rosse

Mercoledì 16 Ottobre 2019
Asta a Mestre: in vendita lo storico cinema a luci rosse
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MESTRE - C'è chi, forse, lo rimpiange un po'. Una fauna di baveri alzati, cappelli e occhiali scuri per non farsi riconoscere, con proiezioni che iniziavano alle 2 e mezza di pomeriggio per arrivare fino a mezzanotte (ai tempi d'oro anche oltre) e film vietatissimi dai titoli che, quando non debordavano sull'irripetibile, potevano essere perfino divertenti (un esempio? Spingi Gonzales, ma anche le serie su Biancaneve e i sette nani). Era il Cinema Piave, la sala a luci rosse di via Premuda rimasta aperta fino a cinque anni fa e, da allora, abbandonata. Che, adesso, va all'asta come esecuzione immobiliare per i debiti non pagati dal proprietario. Cinema composto da tre piani, inattivo da circa un lustro, con la conseguenza che giace in uno stato di evidente decadimento complessivo. Tutta la parte impiantistica, deve ritenersi non più completamente a norma. Irregolarità catastali ed edilizie. Insomma, non è  messo bene, come precisa anche la descrizione della palazzina a due passi dalla chiesa di via Piave che, per decenni, è stata vista come il diavolo vicino all'acqua santa. Ma il fabbricato, venduto libero, non avendo vincolo specifico di destinazione d'uso potrà essere oggetto sia di recupero che di trasformazione secondo quanto previsto dalle norme urbanistiche ed edilizie, prosegue l'avviso secondo la procedura disposta dal Tribunale di Venezia e seguita da Danilo Capone, commercialista e revisore legale mestrino che, per il 3 dicembre prossimo, attende le offerte per l'acquisto dell'ex cinema. «Il valore stabilito dalla perizia è di 670mila euro, ma saranno accettate anche offerte più basse a partire da quella minima di 502.500 euro» spiega Capone che tiene nel più stretto riserbo il nome del titolare che si è visto espropriare dell'ex Piave su iniziativa di una banca creditrice.
PASSAGGI DI PROPRIETÁDi certo, un tempo il Piave faceva parte del patrimonio della famiglia Furlan che, assieme agli cinema mestrini, gestiva pure questa sala a luci rosse da 300 posti. Poi, ormai parecchio tempo addietro, il Piave venne venduto ad un avvocato di Catania che, a sua volta, lo ha ceduto un paio di anni fa alla società che ha avuto problemi con le banche, tanto che alcuni tentativi di vendita anche a prezzi più bassi (sui 400mila euro) sarebbero sfumati. 
La sala era comunque ormai chiusa dal 2014, dopo quella storiaccia del settembre 2013: il Cinema Piave venne infatti messo sotto sequestro nell'ambito di un'inchiesta sulla prostituzione maschile partita da Milano e che coinvolse anche altri sei cinema sparsi in varie zone d'Italia. Tutti sequestrati perché all'interno si svolgevano prestazioni sessuali a pagamento offerte da persone di sesso maschile (omosessuali, transessuali) e anche minorenni a uomini ivi presenti. come scrisse il gip di Milano Annamaria Zamagni. Da allora la palazzina è rimasta nel più totale abbandono, ripetutamente segnalata come luogo di spaccio e di uso di sostanze. E ora l'asta, sperando che qualcuno, senza bavero alzato e occhiali scuri, si faccia avanti.
Fulvio Fenzo
Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 10:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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