Siria, uccisi 600 combattenti curdi. La Turchia: «Avanti in ogni caso»

Martedì 15 Ottobre 2019
Siria, l'avanzata della Turchia: migliaia di curdi in fuga. Erdogan: «Ci manderemo 1 milione di rifugiati»
10

Sarebbe di almeno due morti e 11 feriti il bilancio di un nuovo attacco con colpi di mortaio lanciati dalla Siria contro il territorio turco. A riferire il bilancio è il sito del giornale filogovernativo Sabah, che attribuisce l'attacco contro il distretto di Kiziltepe, nel sudest della Turchia, ai miliziani curdi siriani delle Ypg, considerati «terroristi» dal governo di Ankara. La Turchia è impegnata dal 9 ottobre nella sua terza operazione militare nel nord della Siria dal 2016. 

La Turchia proseguirà la sua operazione militare nel nord della Siria «con o senza il sostegno del mondo».

Lo scrive stasera in una nota il capo della comunicazione della Presidenza di Ankara, Fahrettin Altun. «Continueremo a combattere tutti i gruppi terroristici, compreso Daesh (Isis), che il mondo accetti o meno di sostenerci», aggiunge Altun, che accusa inoltre i curdi di aver concluso uno «sporco» accordo con il regime di Bashar al Assad per contrastare l'offensiva turca.

Secondo quanto denunciato ieri dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, più di 700 colpi di mortaio lanciati dal territorio siriano hanno colpito in questi giorni le province della Turchia con un bilancio di 18 civili uccisi e quasi 200 feriti. Secondo l'agenzia ufficiale Anadolu, le vittime sono tutti «civili». Le ultime notizie parlano di 12 feriti. Il distretto di Kiziltepe si trova nella provincia di Mardin, dove già nei giorni scorsi le autorità locali hanno denunciato attacchi con colpi di mortaio.

Leggi anche Siria, Di Maio: «Turchia unico responsabile escalation»
Leggi anche Siria, Ue divisa su armi alla Turchia L'Italia: stop per decreto



I media: violenti bombardamenti su Ras Al-Ain. Pesanti bombardamenti turchi sono in corso su Ras al-Ain, località siriana al confine con la Turchia che, secondo gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, nelle scorse ore sarebbe stata riconquistata dall'alleanza curdo-araba delle Forze democratiche della Siria (Fds). Secondo testimoni citati dall'Osservatorio, si registrano continui scontri a Ras al-Ain e Tel Abyad tra le forze filo-turche e le Fds che hanno provocato vittime.

A Manbij neutralizzati 15 combattenti curdi. La Turchia sostiene di aver a sua volta «neutralizzato» in scontri nell'area 15 combattenti nemici, nell'assalto alla zona di Manbiji, dove un soldato turco è rimasto ucciso. Alle porte di Manbij sono giunte nelle scorse anche le forze di Bashar al Assad, dopo l'intesa con i curdi per contrastare l'attacco di Ankara e delle milizie arabe sue alleate. Non risulta al momento alcun confronto diretto tra gli eserciti di Ankara e Damasco. Un soldato turco è morto e altri otto sono rimasti feriti in attacchi con colpi di mortaio nella regione di Manbij, nel nord della Siria, dove da mercoledì scorso è in atto l'offensiva militare turca. Lo riferisce il sito del quotidiano filogovernativo turco Sabah che cita il ministero della Difesa di Ankara attribuisce l'attacco ai miliziani curdi siriani delle Ypg, considerati «terroristi» dal governo turco.

 
 

Erdogan, ci manderemo 1 milione di rifugiati. «In una prima fase riporteremo a casa un milione di rifugiati siriani, in una seconda tappa 2 milioni di rifugiati» nella zona di sicurezza che stiamo creando con l'offensiva contro i curdi nel nord-est della Siria. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. «Ad oggi abbiamo liberato dall'occupazione terrorista separatista un'area di quasi mille chilometri quadrati» nel nord-est della Siria. Ha detto il presidente turco facendo il punto sull'operazione militare fonte di pace nel corso di un intervento a Baku, in Azerbaijan. Erdogan, riporta l'agenzia di stampa Anadolù, ha ribadito che l'operazione andrà avanti fino al raggiungimento degli obiettivi.
 
275 mila curdi sfollati nel nord-est. L'offensiva militare turca in corso nel nord-est della Siria ha provocato finora oltre 275.000 sfollati. Lo ha annunciato oggi l'Amministrazione autonoma del Rojava. Secondo una nota, tra gli sfollati vi sono 70.000 minori, costretti a lasciare diverse aree delle province settentrionali di Hasakeh e Raqqa a seguito della campagna militare turca iniziata il 9 ottobre contro le zone controllate dai curdi in Siria settentrionale e nord-orientale. Molti sfollati dormono per le strade o nelle scuole a causa della mancanza di assistenza umanitaria visto che la maggior parte delle organizzazioni internazionali ha interrotto le proprie attività in questa regione. Le autorità del Rojava fanno appello alle Nazioni Unite, alla Lega Araba e all'Unione europea perché intervengano immediatamente per fornire assistenza medica e supporto logistico per prevenire l'inasprimento della crisi umanitaria.

Mosca, Damasco ha pieno controllo di Manbik ed ex basi Usa. L'esercito siriano ha preso il «pieno controllo della città di Manbij e degli insediamenti dei dintorni», incluse, ha annunciato il ministero della Difesa russo, Dadat e Umm Miyal, due delle basi in cui si trovavano fino a poche ore fa i militari americani. I militari Usa «hanno lasciato due delle loro basi in Siria, nella zona di Dadat, a nord ovest di Manbij, e a Umm Miyal, per ripiegare verso il confine con l'Iraq, precisa Mosca». La polizia militare russa continua a pattugliare il confine nordoccidentale di Manbij, lungo la linea di contatto fra le forze siriane e turche«, si precisa. Manbij, a 85 chilometri a est di Aleppo, è stata liberata dall'Is con l'intervento delle unità curde nell'agosto del 2016. L'agenzia russa Tass rilancia una notizia diffusa ieri da Newsweek, sulla base di informazioni di un funzionario senior del Pentagono, secondo cui Washington ha accettato di lasciare il controllo di Manbij a Mosca.

Ultimo aggiornamento: 20:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci