Abbonamenti in treno scontati, scattano i controlli contro i furbetti della bici

Sabato 12 Ottobre 2019
Abbonamenti in treno scontati, scattano i controlli contro i furbetti della bici
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Treno e pedali per raggiungere i luoghi di lavoro e di studio con sconti fino a 150 euro sull'abbonamento ferroviario a chi compra una bici pieghevole. L'iniziativa della giunta regionale del Veneto, partita lo scorso 24 settembre e che si concluderà il prossimo gennaio (ma l'idea è di estenderla a tutto settembre 2020), ha visto nella prima settimana di applicazione ben 225 adesioni: tanto sono i pendolari che hanno usufruito dello sconto sull'abbonamento dimostrando di aver comprato una bicicletta pieghevole e quindi di rinunciare all'uso dell'auto per raggiungere la sede di lavoro o di studio dalla stazione. Solo che adesso in Regione hanno pensato di fare dei controlli. Il timore è che ci siano dei furbetti che per avere lo sconto sull'abbonamento ferroviario hanno sì comprato la bici, ma poi, magari avvalendosi della garanzia soddisfatti o rimborsati, l'hanno restituita al negozio facendosi dare i soldi indietro oppure l'hanno venduta. Ovviamente guadagnandoci, avendo già avuto lo sconto sull'abbonamento del treno.
 
L'APPUNTAMENTOÈ per questo che su proposta dell'assessore ai Trasporti Elisa De Berti, la giunta ha approvato una delibera, pubblicata ieri sul Bur, per verificare che chi ha avuto lo sconto abbia ancora la bicicletta. Non si chiederà che la utilizzi ogni giorno, ma dovrà dimostrare di possederla e di conservare lo scontrino almeno per un anno. «Faremo firmare una autocertificazione - spiega l'assessore De Berti - e poi procederemo con controlli a campione. L'abbonato sarà quindi contattato e in un giorno prestabilito dovrà presentarsi in stazione, dove abitualmente prende il treno, con la bici e con lo scontrino».
LA DENUNCIAIntanto i consiglieri regionali Patrizia Bartelle (Italia in Comune), Piero Ruzzante (LeU) e Cristina Guarda (Civica per il Veneto) hanno depositato un'interrogazione per chiedere alla giunta Zaia sui disservizi di Sistemi Territoriali. «Dopo aver letto i dati presentati da Ferrovie dello Stato Trenitalia, che parlano di un aumento del 3,2% dei passeggeri nel Veneto e di una puntualità percepita del 93% siamo andati a verificare i numeri relativi a Sistemi Territoriali, la società regionale che gestisce le linee Adria-Mestre, Rovigo-Verona e Rovigo-Chioggia: non c'è paragone - dicono i tre consiglieri di opposizione - Sembra di stare su un altro pianeta: nel 2018 la Adria-Mestre ha perso 62.312 passeggeri, pari al -4,35%, calando da 1.375.583 a 1.313.271 del 2018. Non solo: tutti i 17 indicatori oggetto di sondaggio presso la clientela risultano in calo, tra il 2018 e il 2019, relativamente a tutte e tre le linee considerate. La puntualità è un miraggio, ma ci sono aspetti ancora più gravi: uno tra tutti, la sostanziale assenza di un servizio per i viaggiatori con disabilità e a mobilità ridotta: lungo la Adria-Mestre solo il 31% delle stazioni sono attrezzate, mentre i treni attrezzati sono l'8,3% nella tratta Rovigo-Chioggia e il 15,7% nella Rovigo-Verona». «Insomma, quella di Sistemi Territoriali si conferma una gestione fallimentare e per di più in peggioramento. La giunta Zaia dovrebbe avere il coraggio di ammetterlo - concludono Bartelle, Ruzzante e Guarda - anche se questo la fa sfigurare rispetto a una regione dove complessivamente il servizio ferroviario migliora, non certo grazie alle controllate regionali, ma semmai alla gestione Trenitalia».
Al.Va.
Ultimo aggiornamento: 10:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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