Agente carcerario uccide la moglie nel sonno, due figlie e si toglie la vita. I colleghi: «Era schivo»

Sabato 12 Ottobre 2019
Agente carcerario uccide la moglie nel sonno, due figlie e si toglie la vita. I colleghi: «Era schivo»
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Ha ucciso prima sua moglie Teresa, sparandole mentre dormiva, poi è andato nella camera da letto delle figlie Miriana e Valentina e ha sparato anche a loro. Ha quindi telefonato al 112 raccontando quello che aveva appena fatto annunciando: «ora mi uccido. Lascio la porta aperta». Pochi secondi più tardi Ciro Curcelli, foggiano di 53 anni, assistente capo della polizia penitenziaria, si è steso a letto di fianco alla moglie e si è sparato un colpo alla giugulare. 
 

 


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Quando i carabinieri sono arrivati era ancora vivo, ma è morto mentre l'ambulanza lo portava in ospedale. Non c'era invece più niente da fare per Teresa, una casalinga di 54 anni, Valentina che aveva 18 anni e sua sorella Miriana, di 12. Della famiglia resta solo il primogenito Antonio, che ha 26 e non era a casa al momento della tragedia perché vive e lavora a Ravenna. La strage è avvenuta attorno alle 2 di notte in un appartamento al terzo piano di via Guerrieri, a pochi passi dal centro di Orta Nova, piccolo comune vicino a Foggia con poco più di 17 mila abitanti. L'uomo ha usato la sua pistola di ordinanza, una calibro 9 che è stata ritrovata accanto al letto. Nessuno sa spiegarsi cosa possa averlo spinto a compiere questo gesto, familiari, parenti amici o colleghi.

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Anche il figlio Antonio ascoltato dai carabinieri non appena ha fatto rientro questa mattina in paese, non sospettava nulla di quanto stesse accadendo in famiglia. Pensava che non ci fosse alcun tipo di problema. Ma sono in tanti a descrivere il clima familiare sereno in casa Curcelli. Anche chi incontrava spesso Teresa, al supermercato: «l'ultima volta che l'ho vista è stata la settimana scorsa - racconta una donna -. Facevamo la spesa, lei era serena e chiacchieravamo del più e del meno, di cose di casa». «Ho notato che ultimamente Ciro era un pò depresso. Stava un pò tra le nuvole. Ma a tutti può capitare una giornata no», ha invece raccontato una vicina di casa. Anche Marco, il fidanzato di Valentina ha confermato di non aver mai saputo di problemi familiari.

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«Erano brave persone» dice come tutti quelli che li conoscevano. I colleghi del carcere di Foggia descrivono Curcelli come una persona schiva ed introversa. «Nei momenti di pausa chiacchieravamo del Foggia Calcio. Ciro era un grande tifoso», racconta Daniele Capone, collega di reparto. I carabinieri stanno indagando sulla vita personale e lavorativa dell'uomo e nei prossimi giorni potrebbero trovare una risposta nei tabulati telefonici e nei messaggi dell'agente. Vicinanza e cordoglio alla famiglia Curcelli è stata espressa dalle sigle sindacali della polizia penitenziaria, Sappe, Cosp e Spp che puntano l'indice anche sul forte stress lavorativo cui sono sottoposti gli agenti carcerari per turni ed orari, carichi di lavoro, e condizioni critiche nelle carceri.

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Proprio ieri un agente si è suicidato a Piacenza. «Immenso dolore» è stato espresso dal capo del dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria Francesco Basentini che sottolinea come «questo gesto non deve comunque gettare macchie sull'operato degli agenti penitenziari». «Queste tragedie ci colpiscono con cadenza settimanale - ha sottolineato la delegazione M5s nella commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio - tutta l'Italia deve reagire rigettando ogni forma di violenza e bisogna fare il massimo sforzo, a partire dalla scuola, per contrastare e prevenire questi orribili comportamenti prevaricatori». Intanto il sindaco di Orta Nova, Domenico Lasorsa, ha annunciato il lutto cittadino nel giorno dei funerali. 
 


A quanto pare, comunque, l'uomo lavorava nel carcere di Foggia e si era candidato al consiglio comunale nelle scorse elezioni di maggio. Alla base dell'insano gesto, secondo le primissime ricostruzioni, ci sarebbero i debiti accumulati dall'uomo a causa del gioco d'azzardo.
Miriana, 12 anni, frequentava la scuola Pertini a Orta Nova.


LE TESTIMONIANZE «Sapevo che erano brave persone, tranquille senza problemi. Non mi ha mai parlato di nulla o di problemi familiari». Così Marco il fidanzato di Valentina, 18 anni, la maggiore delle due figlie di Ciro Curcelli. «Eravamo fidanzati da un anno e sette mesi - racconta - Quando Valentina aveva problemi, io ero al suo fianco per affrontarli e rimaneva sempre con il sorriso».  Marco racconta ancora che non conosceva i genitori di Valentina, ma, dice «so che non avevano problemi familiari». Ogni tanto, afferma ancora, vedevo anche Miriana, la figlia piccola di 12 anni, quando usciva dal catechismo«. La coppia aveva anche un terzo figlio, Antonio di 26 anni che vive a Ravenna.

«Non abbiamo sentito né un litigio, né un grido. Mio figlio ha sentito un colpo ma non pensavamo fosse un colpo di pistola. L'unica cosa che ho notato è che ultimamente lui era un pò depresso. Stava un pò tra le nuvole. Lui stravedeva per la moglie e le figlie e anche per l'altro figlio che lavora a Ravenna e che è arrivato in mattinata». Ô quanto raccontato ad alcuni cronisti da una vicina di casa che abita al terzo piano dello stabile di Orta Nova dove la scorsa notte Ciro Curcelli ha ucciso la moglie e le figlie e poi si è suicidato. «Erano bravissime persone - dice ancora - Le conoscevo da anni. Ogni tanto lei si arrabbiava con le figlie. Ma sono cose normali che fanno tutte le mamme».

 

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Ultimo aggiornamento: 19:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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