A 90 anni violentata in casa di riposo dall'operatore: scappa dall'amica

Venerdì 11 Ottobre 2019 di Marina Lucchin
Violentata a 90 anni
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PADOVA - Violentata a 90 anni in casa di riposo da un operatore sociosanitario che le aveva appena cambiato il pannolone. È la sconvolgente vicenda vissuta a fine agosto da un’ospite della Residenza Parco del Sole a Padova, dove l’anziana, all’epoca autosufficiente, si trovava da molti mesi. In lacrime e completamente fuori di sé per l’orrore e la vergogna provati, la donna ha raccontato tutto ai nipoti che erano andati a trovarla l’indomani. Terrorizzata e sconvolta dopo quello che le era successo, si era rifugiata nella stanza di un’amica. E lì l’avevano ritrovata i responsabili della struttura, che hanno quindi fatto scattare l’allarme.
 
La novantenne è stata anche visitata in pronto soccorso, dove effettivamente i medici le hanno riscontrato delle lesioni intime e dei lividi nella zona del pube. 
La casa di riposo ha immediatamente sospeso dal servizio, in via cautelativa il dipendente, un 40enne straniero, e presentato denuncia in questura. Sul fatto sta indagando la Squadra mobile guidata dal dirigente Mauro Carisdeo: il 9 settembre è stata eseguita l’ordinanza del divieto di avvicinamento all’anziana e nei giorni scorsi c’è stato l’incidente probatorio nella struttura. La vittima, fino a quel momento autosufficiente, in grado di alzarsi, camminare e nutrirsi da sola, dopo lo stupro ha avuto un crollo psicologico e fisico che l’ha portata a un gravissimo peggioramento della sua salute. 
La sconvolgente violenza è avvenuta nella notte tra il 22 e il 23 agosto nella camera che la novantenne condivideva con un’altra donna, che però, a causa di alcune patologie senili, non è più completamente lucida. Quella sera, ormai tardi per una struttura residenziale dove gli anziani vanno a dormire presto, la vittima ha chiamato aiuto perché aveva bisogno che le venisse cambiato il pannolone prima di addormentarsi. Di servizio, in quel turno notturno, c’era solamente quell’operatore socio sanitario, il 40enne straniero accusato della violenza, che secondo il racconto della donna, l’avrebbe prima pulita e cambiata, e poi l’avrebbe violata nell’intimità con le mani. Cosa che le avrebbe provocato, oltre che repulsione e angoscia, anche molto dolore. 
Incapace di ribellarsi a quanto stava accadendo, la novantenne si sarebbe solamente lamentata per via del dolore, nella speranza che il bruto se ne andasse il prima possibile. Quando l’uomo è infine uscito, l’anziana ha cercato conforto e rifugio. Impossibile, per lei, farsi aiutare dalla compagna di stanza, poco presente a se stessa. Per questo, l’anziana è uscita in corridoio e si è infilata nella camera di un’amica, dove è rimasta nascosta tutta la notte, in preda a un’agitazione spaventosa. 
Arrivato il mattino, non vedendola nel suo letto, infermieri e operatori socio sanitari l’hanno cercata ovunque. Quando l’hanno ritrovata, rintanata nel letto libero della stanza della sua amica, la novantenne ha trovato il coraggio di rivelare cosa l’avesse spinta a quel - apparentemente bizzarro - comportamento. «Questa notte l’inserviente mi ha cambiato il pannolone e mi ha violentata» ha mormorato, vincendo la vergogna, con la voce strozzata dai singhiozzi e dal pianto. La struttura ha allertato i familiari della donna, che si sono rivolti all’avvocato Simonetta Maria Pastorello di Padova. È partita immediatamente anche la denuncia in questura e la sospensione dal lavoro in via cautelare dell’operatore socio sanitario. 
«L’episodio accaduto presso la nostra struttura, attribuibile alla sconsiderata e non prevedibile iniziativa di un singolo operatore - spiegano dalla casa di riposo - ha attivato immediatamente i nostri responsabili nel denunciare alle forze dell’ordine il fatto oltre che nel gestire con massima urgenza la situazione psico-fisica della nostra ospite. Il giorno stesso all’operatore è stata notificata l’immediata sospensione dal lavoro in via cautelare ed è nostra intenzione proteggere gli ospiti e la nostra organizzazione in ogni modo». 
La direzione della struttura spera che la giustizia faccia presto il suo corso: «Siamo in attesa di mettere la parola fine a questa vicenda secondo le decisioni che saranno assunte dagli Organi competenti, la magistratura di Padova in primis. Siamo feriti per quanto accaduto. Il nostro obiettivo oggi è trasformare questo fatto, in una azione di ulteriore miglioramento del servizio per il benessere e la tutela dei nostri anziani».
(Ha collaborato
Luisa Morbiato) 
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