"Bronx" smantellato: il conto per via Anelli è di 17 milioni di euro

Giovedì 10 Ottobre 2019 di Mauro Giacon
"Bronx" smantellato: il conto per via Anelli è di 17 milioni di euro
5
L'ultima "spesuccia" è di ieri: 32mila euro alle ditte per portare via i mobili che sono rimasti dentro i palazzoni. Via Anelli è un romanzo dentro la storia della città. A lieto fine garantito visto che sabato la prima ruspa attaccherà gli scheletri sinistri di una stagione da dimenticare. Ma non sarà gratis. Lo smantellamento del Bronx che si è formato negli anni 90 dentro gli appartamenti di 28 metri quadri che dovevano ospitare studenti è costato molto caro: una somma che non pretende di essere scientifica parla di oltre 17 milioni di euro, l'equivalente di dieci scuole materne nuove.
LA CHIUSURA
Già chiudere il supermercato della droga del Veneto che vedeva ufficialmente 200 residenti con altri mille clandestini che spacciavano cocaina ed eroina a chili ogni giorno non è stato indolore. Comune, Regione e Ater ci hanno provato dal 14 aprile del 2003 data della prima firma sull'Accordo per la riqualificazione. Dovevano ristrutturare sei palazzine e costruirne una settima per la Polizia. Investimento 23 milioni di euro. Sarebbero tornate ad essere alloggi per studenti.
Scaramucce politiche e ricorsi al tar dei proprietari l'hanno affossato come quello che fu tentato nel 2005. Fino a quando il Comune è riuscito a chiudere una ad una le palazzine trasferendo le 700 persone rimaste in alloggi Ater. L'ultima venne murata il 16 luglio del 2007 dopo un anno di traslochi che costarono fra lo sgombero e l'inserimento sociale oltre 2 milioni di euro. Inoltre il Comune dovette cedere all'Ater 77mila metri cubi di aree edificabili a Torre, Mortise, via del Commissario e Altichiero per costruire case Erp a compensazione degli alloggi sottratti per darli agli sfollati. Valore 5 milioni.
LE ACQUISIZIONI
Da quel momento il Comune ha cominciato una battaglia con i proprietari per impossessarsi di tutti i 280 appartamenti. Di suo ne ha comprati in dieci anni oltre un centinaio per 3 milioni. Per piegare gli irriducibili al costo di 30mila euro ciascuno ha però dovuto attendere una perizia del demanio e sborsare altri 4,2 milioni. Fra coloro che non ci stavano c'era anche l'Ater che era stato costretto negli anni ad comprare alloggi per conto della Regione e poi aveva dovuto mantenerli. É stato liquidato con 1,4 milioni iva compreso. Pure il locale dove si trovava la moschea, un ex supermercato, è stato acquistato questa estate, per 186mila euro. Mentre il Comune si è impegnato a pagare l'affitto alla Cittadella per l'Ufficio immigrazione della Questura: 120mila euro l'anno per sette anni. È nell'ambito dell'accordo del 20 giugno 2018 che prevede lo scambio fra quell'area e quella della Prandina. Ed è il tempo che probabilmente ci vorrà per vedere nella spianata ex Anelli la sede della nuova questura. L'ultima ipotesi era una torre per 700 agenti dal costo di 30 milioni.
LA STORIA
Le ruspe faranno effetto sabato, come è stato per ogni storia che si è consumata dentro il quadrilatero che ha visto 22 matrimoni e un numero imprecisato di nascite. Avevano anche un sindaco i palazzi, Jerry il nigeriano, che fu il primo con 12 connazionali a colonizzare le palazzine il 12 maggio del 95 e un giorno trattò con l'allora ministro Ferrero in visita. Poi si seppe che era clandestino... Ma sono due i fatti che nessuno potrà mai dimenticare. Il 26 luglio del 2006 duecento magrebini e altrettanti nigeriani vengono fermati dalla polizia un attimo prima che si affrontino a colpi di macete fra gli automobilisti in coda alla Stanga, per il controllo della droga. É il culmine. Il 9 agosto il Gazzettino riferisce della costruzione di una parete in acciaio lunga 84 metri e alta tre per isolare le palazzine dal resto del quartiere. Il muro voluto da Zanonato diventerà una questione nazionale.
 
Ultimo aggiornamento: 17:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci