Tre piloti dell'Aeronautica militare in volo nel 2020 a bordo della navetta della Virgin Galactic

Venerdì 4 Ottobre 2019 di Enzo Vitale
Il patron della Virgin Galactic sir Richard Branson

L'Aeronautica italiana fa sul serio. Dopo i primi incontri dell'anno scorso per una eventuale sinergia, ora tre piloti dell'Aviazione voleranno ancora più in alto. Lo faranno il prossimo anno a bordo della navetta della Virgin Galactic, la Space ship, sulla quale effettueranno, oltre ai test di volo, anche importanti esperimenti scientifici.

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L'ACCORDO
L'intesa è stata siglata da poco presso la sede dell'ambasciata italiana a Washington tra la compagnia del patron della Virgin Galactic  Richard Branson, rappresentato per l'occasione da Mike Moses, e dal generale di Brigata aerea dell'Aeronautica Militare Italiana Stefano Cont. E' la prima volta che un dipartimento governativo finanzia un volo umano a scopo di ricerca scientifica su un veicolo spaziale commerciale.




GLI ESPERIMENTI
Nell'iniziativa è coinvolto anche il Cnr i cui ricercatori sono già al lavoro per progettare gli esperimenti da compiere a bordo.
«Durante il volo -si legge nel comunicato ufficiale rilasciato da Aeronautica e Virgin-, dopo lo spegnimento del motore del razzo, i ricercatori si sganceranno dai sedili ed eseguiranno le azioni necessarie per completare ciascun esperimento nel giro di alcuni minuti a gravità zero. La compagnia si occuperà dell'addestramento e della preparazione dei ricercatori, in modo che siano pienamente equipaggiati per compiere il loro lavoro come specialisti della missione sul volo, e fornirà in loco il supporto pre-volo per ciascuno dei carichi sperimentali».

L'AERONAUTICA E I NANOSATELLITI
Lo scorso dicembre, sul tema del lancio dei nanosatelliti da aerei dell'Aeronautica, era stata siglata una lettera di intenti ratificata a Roma tra l’Aeronautica militare, il Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche, l’Università di Roma “La Sapienza”, il Cira (Centro italiano ricerche aerospaziali) e Sitael SpA, azienda italiana specializzata nella produzione di satelliti di piccole dimensioni. Dalla ricerca e sperimentazione fino ad arrivare, in un lasso di tempo compreso tra sei e dodici mesi, ad un accordo quadro vero e proprio con la possibilità di coinvolgere imprese, piccole imprese e  altri soggetti interessati al progetto aerospaziale.
(La lettera di intenti firmata lo scorso dicembre al Palazzo dell'Aeronautica a Roma, credits Enzo Vitale)

LA VISITA IN USA DELL'ANNO SCORSO
L'idea che un turista, seppur milionario, potesse volare più alto di un pilota dell'Aeronautica militare, non doveva esser tanto piaciuta agli alti ufficiali dell'aviazione e così si è corso subito ai ripari. Ma, a parte l'ironia, i contatti tra tecnici e piloti dell'Aeronautica italiana  con i colleghi della Virgin Galactic di sir Richard Branson si sono succediti nel corso del tempo fino ad arrivare all'accordo siglato il 2 ottobre. Una rappresentanza del Bel Paese, infatti, si era recata l'anno scorso  nella sede della compagnia aerospaziale per acquisire esperienza a ridosso dei giorni in cui lo Space ship Two aveva stabilito un importante risultato. Il velivolo era arrivato oltre "il limite dell'atmosfera" raggiungendo quota 82 chilometri.

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LA ROAD MAP
La road map  programmata all'epoca tra Aeronautica militare, Agenzia spaziale italiana (Asi) e la stessa Virgin Galactic di sir Richiard Branson, aveva stabilito che entro il primo semestre del 2020,  avrebbe preso il volo l'esperimento tra i tre protagonisti nei settori del volo suborbitale e della medicina aerospaziale. Altra  intesa (tra Asi, Altec, Sitael e Virgin Galactic),  riguardava Grottaglie, il primo spazioporto in Europa che si realizzerà in Puglia. Gli accordi in tema di Aerospazio, dunque, continuano a fioccare. Anzi, a volare.

enzo.vitale@ilmessaggero.it








 

Ultimo aggiornamento: 9 Ottobre, 21:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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