"Diritti inespressi": ad un pensionato su 2 spettano più soldi dall'Inps

Martedì 8 Ottobre 2019 di Federica Fant
Da sinistra Elisa Casanova, Maria Rita Gentilin, Gabriele Ganz dello Spi Cgil
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BELLUNO - I diritti previdenziali di tante persone non sono riconosciuti automaticamente dall'Inps. Si chiamano diritti inespressi, che però possono diventare diritti riconosciuti. Sono diritti che vengono attribuiti solo a fronte di una domanda specifica. In particolare per motivi contributivi, reddituali, familiari. Il sindacato pensionati italiani (Spi) della Cgil di Belluno ha lanciato ieri la Grande campagna dei diritti inespressi, spiegata nel dettaglio da Maria Rita Gentilin, Gabriele Ganz della segreteria Spi e da Elisa Casanova.

I NUMERI Nel 2018 lo Spi ha controllato il prospetto di pensione (ObisM) di 356 persone e 183 certificati di pensione presentavano delle non conformità. Si tratta del 51,4% delle pratiche visualizzate. Di questi 183, 12 non erano conformi per la mancanza della somma del trattamento minimo e l'assenza della maggiorazione sociale, 71 per la mancata assegnazione della quota aggiuntiva (la quattordicesima che spetta a chi ha pensioni inferiori ai 1000 euro lordi), 65 le richieste di assegni al nucleo familiare, donne o uomini soli con invalidità del 100%. Si pensi che, per questi ultimi, in determinati contesti si possono recuperare 50 euro le eventuali mensilità arretrate. Non conformi erano anche 28 certificazioni che sono state oggetto di ricerca di detrazioni fiscali, 7 invece le pratiche di ricostituzione varie tra cui due pensioni. Tutto questo lavoro ha ridistribuito sul territorio grandi risorse che sono state percepite da persone con redditi bassi. La somma dell'attività arriva 106.458 euro, a cui si aggiungono 35.500 euro circa per le domande che prevedevano il recupero della quattordicesima, arrivando così all'importo totale di 141.958 euro.
IL GIUDIZIO «Vogliamo dare evidenza a questa campagna ha ribadito Maria Rita Gentilin perché sono soprattutto le persone anziane con pensioni basse a non riuscire ad avere tutto quello che spetta loro. Sono il 51% di coloro che abbiamo potuto incontrare, quindi non tutti prosegue Gentilin a cui manca un pezzo di assegno pensionistico». Lo Spi ha fornito anche l'importo medio delle pensioni nel Bellunese: 1323 euro per gli uomini, 655 per le donne (dato 2018), «ma sono molte le donne che non hanno neanche una pensione. Il 99% degli uomini ce l'ha, parliamo di 997 su un campione di 1000 uomini, mentre per lo stesso campione solo il 60% delle donne gode del vitalizio», aggiunge Gentilin. Gabriele Ganz ha poi aggiunto come sia importante e fondamentale aggiornarsi continuamente sulla previdenza: «Questa campagna consiste proprio nell'informare gli operatori che a loro volta spieghino ai cittadini con redditi bassi quali sono i diritti inespressi». L'invito dello Spi Cigl è approfittare della campagna: nei giorni 23 ottobre (Tai di Cadore), 26 ( Belluno), 29 (Feltre) e 30 (Agordo) chi vorrà saperne di più potrà trovare un gazebo nei mercati o nelle piazze principali. Basterà avere con sè carta d'indentità e codice fiscale per una verifica seduta stante. 
 
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