Donazione al Cro per non dimenticare la battaglia di Sara morta a 23 anni

Lunedì 7 Ottobre 2019
Donazione al Cro per non dimenticare la battaglia di Sara morta a 23 anni
AVIANO - Aveva soltanto 23 anni Sara Butelli, figlia di due dipendenti di Civibank, quando lo scorso maggio il male l'ha strappata alla sua famiglia e agli amici. Una storia straziante, che ha commosso i colleghi dell'istituto di credito, tanto da spingerli ad aprire una sottoscrizione di fondi a sostegno dell'Area Giovani del Cro di Aviano che ha assistito la ragazza cividalese che abitava a Rualis. Un'iniziativa voluta dal Circolo dipendenti a cui ha aderito lo stesso Consiglio di amministrazione della banca. Il generoso contributo è stato consegnato nelle mani del dottor Maurizio Mascarin, responsabile del reparto specialistico che conta 12 anni di attività. 
 

«Ogni anno si ammalano di tumore in Italia 800 adolescenti tra i 15 e 19 anni, altri 1.100 giovani adulti tra i 20 e 24 anni. Ogni anno ci sono circa 60 nuovi ricoveri al Cro di Aviano da tutta Italia per patologie come linfomi, tumori celebrali, tumori delle ossa e dei muscoli e tumori alle gonadi riguardanti pazienti di questa fascia d'età», spiega il medico. È stato lo stesso Mascarin a far presente questa gravosa realtà sanitaria in occasione della consegna del contributo finanziario nella sede centrale della Banca di Cividale alla presenza del vicepresidente dell'istituto Andrea Stedile, del direttivo del circolo dipendenti, dei genitori di Sara - Walter e Paola - del fratello Andrea e di alcuni colleghi.
Dal 1° gennaio 2007 è in funzione al Centro di riferimento oncologico di Aviano un'attività di ricovero e cura dedicata agli adolescenti e ai giovani adulti affetti da malattia oncologica (14-24 anni) denominata Area Giovani. Costituisce il primo esempio in Italia di unità dedicata alla cura dell'adolescente e del giovane adulto con tumore. Si pone l'obiettivo di dare un'assistenza globale al giovane ammalato di tumore e alla sua famiglia. Infatti, oltre all'aspetto strettamente terapeutico, non meno importante appare l'impatto psico-sociale e la perturbazione dell'immagine corporea che una neoplasia può comportare nell'adolescente o nel giovane. 
«Il team che si occupa di quest'area è stato sottoposto a un processo di formazione continuativa, su base multidisciplinare ha spiegato Mascarin - È risultato indispensabile anche il coinvolgimento continuativo delle associazioni volontariato, l'attivazione della scuola in ospedale e la promozione delle attività presso scuole ed associazioni sportive per la ricerca del supporto tra pari».
Il vicepresidente di CiviBank, Andrea Stedile, ha espresso l'auspicio che nel nome di Sara si possa intitolare presto qualche sala o apparecchiatura specialistica del reparto per perpetuarne il ricordo. La mamma di Sara ha voluto ringraziare da parte sua la struttura sanitaria avianese per la qualità del ricovero, per l'umanità del personale medico e infermieristico che ha dato assistenza alla figlia nel travagliato percorso della malattia. 
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Ultimo aggiornamento: 11:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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