Sparatoria davanti alla Questura: due poliziotti trentenni morti Foto Chi erano Matteo e Pierluigi Audio choc - l'annuncio del decesso e il racconto della testimone

Venerdì 4 Ottobre 2019
Sparatoria davanti alla Questura di Trieste: due poliziotti morti (a sinistra Matteo Demenego e a destra Pierluigi Rotta)
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TRIESTE - Numerosi colpi di pistola questo pomeriggio nella Questura di Trieste e all'esterno dell'edificio, due poliziotti trentenni sono morti. Quattro i feriti, tre agenti e uno dei due aggressori. (GUARDA IL VIDEO) Passanti in fuga e panico in strada quando la sparatoria si è portata fuori dal palazzo. Il fatto è accaduto tra la via del Teatro Romano e via di Tor Bandena. La Polizia ha transennato l'area e via del teatro romano è stata chiusa per permettere i rilievi. IL PRECEDENTE Nel 2014 un 21enne aveva sfilato la pistola a un agente in questura

LE DUE VITTIME (FOTO)
I due agenti deceduti, l'agente semplice di 31 anni, Matteo Demenego, e l'agente Pierluigi Rotta, agente scelto di 34 anni, entrambi effettivi UPGAIP- sezione volanti della questura di Trieste (CHI SONO I DUE AGENTI DECEDUTI - LEGGI). I due agenti avevano riportato ferite gravissime, la conferma del decesso è arrivata anche dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza che ha già annunciato il lutto cittadino per sabato 5 ottobre (DUE GIOVANI CON IL SORRISO IN VOLTO - FOTO). 
 

 

IL MINISTRO DELL'INTERNO E IL CAPO DELLA POLIZIA A TRIESTE
Il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, e il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, sono arrivati nella serata del 4 ottobre in Questura a Trieste, dove nel pomeriggio due agenti sono rimasti uccisi in una sparatoria. Una volta scesi dall'auto sono saliti negli uffici della Questura. Il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha espresso con un telegramma al capo della Polizia, Franco Gabrielli, e a tutta la Polizia di Stato il profondo dolore per la morte dell'agente scelto Matteo Demenego e dell'agente Pierluigi Rotta.
Il ministro ha voluto inviare alle famiglie degli agenti i sentimenti di commossa e sentita partecipazione al loro dolore. Lo rende noto un comunicato del ministero. Il titolare del Viminale ha anche rivolto un augurio di pronta guarigione all'Assistente capo coordinatore Cristiano Resmini, rimasto ferito, e ha voluto esprimere il proprio vivo ringraziamento alle donne e agli uomini della Polizia di Stato per l'impegno straordinario e la professionalità messi in campo quotidianamente a tutela della sicurezza di tutti.


AUDIO CHOC L'ANNUNCIO DELLA MORTE DEI DUE POLIZIOTTI - Il messaggio ai colleghi, con voce rotta, annuncia che i due poliziotti coinvolti nella sparatoria sono deceduti

Trieste, l'audio di una testimone: «Hanno rubato la pistola e sparano» (ASCOLTA)
Arma sfilata dalla fondina di uno degli agenti. Sembra che questo dettaglio agghiacciante sia reale. In quest'audio l'ipotesi sembra avvalorata.


CHI SONO GLI AGGRESSORI: DUE DOMINICANI
Fermati i due fratelli che hanno sparato contro gli agenti: ecco chi sono

I due fratelli che hanno sparato contro alcuni agenti della Questura di Trieste e ne hanno uccisi due sono stati fermati. È quanto si apprende dalla Questura. Si tratta di Alejandro Augusto Stephan Meran, 29enne dominicano con turbe psichiche, è lui ad aver sparato e ucciso gli agenti e a sua volta è rimasto ferito. Con lui il fratello, Carlysle Stephan Meran, 34 anni. Entrambi avevano permessi di soggiorno per motivi familiari. In queste ore il pm di turno sta interrogando il fratello dell'assassino. 

LA RICOSTRUZIONE
La prima ricostruzione della sparatoria: la nota della questura (GUARDA IL VIDEO)

Nel pomeriggio personale delle Volanti stava procedendo ad attività di ricerca del responsabile della rapina di uno scooter avvenuta nelle prime ore del mattino. In questo contesto erano stati accompagnati in Questura due persone per gli accertamenti del caso. Per motivi in fase di accertamento, uno dei trattenuti ha distolto l’attenzione degli agenti ed ha esploso a bruciapelo più colpi verso di loro. Entrambi i fermati hanno tentato di fuggire dal Palazzo della Questura, sono stati inseguiti, altri colpi di arma da fuoco sono stati esplosi all'esterno dell'edificio, alla fine i due malviventi sono stati fermati. 

Secondo quanto ricostruito, a sparare e uccidere i due poliziotti è stato Alejandro Stephan Meran, affetto da problemi psichici, che era stato portato in questura dopo essere stato fermato per una rapina. Accompagnato in bagno, all'uscita ha sfilato la pistola a uno dei due poliziotti e ha iniziato a sparare a bruciapelo contro gli agenti.

«RAGAZZI SPECIALI: IL RICORDO COMMOSSO DEI COLLEGHI»​
«Due ragazzi speciali, avevano appena 30 anni». Un agente della Questura si commuove e gli spunta qualche lacrima quando, rispondendo alle domande sui due poliziotti uccisi, precisa di conoscerli entrambi. Pochi istanti, poi non vuole aggiungere altro, si allontana in silenzio.

LE TESTIMONIANZE
Il testimone della sparatoria: «Ho visto un uomo uscire dalla Questura con un'arma in mano»​

Il titolare di un locale della zona ha riferito di aver sentito spari provenienti dall'interno della Questura. Pochi istanti dopo l'uomo ha detto di aver visto un giovane uscire di corsa dalla Questura con in mano un'arma. Quest' ultimo avrebbe provato ad aprire un'auto della polizia parcheggiata lì davanti, ma inutilmente perché la vettura era chiusa. Subito dopo sono giunti alcuni agenti che lo hanno bloccato a terra. 

Il patron della Barcolana: ero lì. Eventi in programma annullati per il lutto cittadino
Tra le persone presenti in Questura proprio nel momento della sparatoria c'era, casualmente, il patron della Barcolana, la regata velica più grande del mondo, Mitja Gialuz, il quale ha riferito di aver «potuto vedere» con i propri occhi la «pronta reazione degli agenti in servizio, il loro coraggio, la loro abnegazione e il loro impegno. Non credo di avere le parole adatte per esprimere la mia profonda gratitudine e la mia personale vicinanza in questo momento. La bellissima Trieste, con la sua energia e la sua gente di mare, oggi è profondamente colpita». Gialuz ha ricordato la mattinata di oggi, «una giornata iniziata così bene, con la gioia di tutti i bambini in piazza dell'Unità», che «si è trasformata in un doloroso momento di lutto per Trieste». In linea con il lutto cittadino dichiarato dal sindaco, Roberto Di Piazza, sono stati «sospesi gli eventi di oggi», e di domani. Barcolana, ha detto, «si stringe attorno alle famiglie dei due poliziotti, agli uomini e alle donne che vestono una divisa e a tutta la nostra città». 


IL RACCONTO Un testimone: «Il "mani in alto" e poi un uomo a terra»

LE DUE VITTIME A sinistra Matteo Demenego e a destra Pierluigi Rotta


IL CORDOGLIO DEL VESCOVO
«Il Vescovo e la Chiesa di Trieste assicurano la loro fervida preghiera al Signore per le vittime che hanno perso la vita mentre stavano svolgendo, con dedizione e generosità, il loro dovere al servizio del bene di tutti». Così in una nota l'arcivescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi, in seguito alla morte dei due agenti della Questura di Trieste. Esprimendo «la più viva vicinanza alle loro famiglie private dei loro affetti più cari», mons. Crepaldi ha espresso solidarietà al Questore e ai colleghi dei due poliziotti. Eventi come questo, ha sottolineato il presule, «devono ricevere la più ferma condanna da parte di tutta la città che deve restare custode gelosa della sua lunga e solida tradizione di convivenza civile e pacifica».


LE REAZIONI POLITICHE - QUI TUTTE LE VOCI
Il Presidente della Repubblica:
«Una barbara uccisione»
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli, il seguente messaggio: «Ho appreso con profonda tristezza la notizia della barbara uccisione dell'agente scelto Matteo De Menego e dell'agente Pierluigi Rotta, feriti mortalmente presso la Questura di Trieste mentre erano impegnati in una operazione di servizio. In questa dolorosa circostanza, desidero esprimere a lei ed alla Polizia di Stato la mia solidale vicinanza, rinnovando i sentimenti di considerazione e riconoscenza per il quotidiano impegno degli operatori della Polizia al servizio dei cittadini. La prego di far pervenire ai familiari degli agenti le espressioni della mia commossa partecipazione al loro dolore».

Il tweet del premier Giuseppe Conte
«La morte dei due agenti di Polizia uccisi nella sparatoria davanti alla Questura di Trieste suscita grande dolore. Questa tragedia ferisce lo Stato. A nome mio e del Governo esprimo la commossa vicinanza ai familiari delle vittime e a tutto il corpo della Polizia di Stato». Lo scrive, in un tweet, il premier Giuseppe Conte.


La reazione del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga
«Partirò immediatamente per Trieste dove questo pomeriggio è avvenuta una sparatoria, per incontrare il questore e chiarire le dinamiche di questo evento drammatico». Lo ha detto il presidente della Regione Massimiliano Fedriga lasciando un convegno del Cantiere Friuli dell'ateneo friulano, dove veniva presentato un libro, dopo aver appreso telefonicamente della sparatoria avvenuta a Trieste. Durante un'intervista a Telequattro Massimiliano Fedriga ha dichiarato 
«Ho molta rabbia, non vorrei fare dichiarazioni fuori luogo, sto andando in questura, ma sono molto preoccupato e amareggiato e arrabbiato per quanto successo. E' inaccettabile che qualcuno spari a freddo a due agenti di polizia».

Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza: «Siamo in guerra»​
«I poliziotti devono rendersi conto che siamo in guerra, c'è questa gentaglia in giro e dobbiamo aumentare le risorse a disposizione». A dirlo il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza all'emittente locale Telequattro. «Ho deciso - ha detto il sindaco - di proclamare il lutto cittadino. Io mi trovavo davanti al luogo in cui stava scappando lo sparatore, all'esterno della questura. Poi mi sono allontanato per evitare di dare l'impressione di approfittare del mio ruolo per stare sulla scena del crimine». «In 18 anni in cui sono sindaco non mi era mai successo». «Non si può morire a trent'anni in questo modo. Sono dispiaciuto - ha aggiunto - un po' di colpa l'abbiamo tutti quanti perché ci lamentiamo se vengono fotografate le persone in manette». Dipiazza ha ricordato che «stiamo parlando del furto di un motorino, non si può morire a trent'anni in questo modo. Sono vicino alle famiglie, ed è la prima volta in 18 anni che faccio il sindaco che proclamo il lutto cittadino. Mi dispiace perché oggi tutti parleranno di Trieste in un modo che non è quello giusto». 
 

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 02:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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