Roma, sit-in Lega in Campidoglio. Salvini accolto da M5S con un mojito: «Questo non è il Papeete»

Venerdì 4 Ottobre 2019 di Stefania Piras
Roma, sit-in Lega in Campidoglio. Salvini accolto da M5S con un mojito: «Questo non è il Papeete»
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Alla manifestazione di Matteo Salvini, il Campidoglio ha risposto con un vassoio... di mojito. In cima alla scalinata dell'ingresso di Palazzo Senatorio il nuovo capo staff di Virginia Raggi, Massimo Bugani, l'assessore al Personale Antonio De Santis e il capogruppo M5S  Giuliano Pacetti si sono muniti di menta e zucchero di canna per preparare dei pestati accompagnati da cartelli con su scritto: "Questo non è il Papeete", "Non era un mojito ma un Moscow Mule", "Dal mojito al white russian è un sorso", "Salvini chiacchierone Roma non ti vuole".

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«Alla politica dell'arroganza rispondiamo con il sorriso. Avevamo preparato anche il white russian e il moscow mule, ma un buon mojito non si nega a nessuno», dice Massimo Bugani che reggeva il vassoio. Più tardi la sindaca Virginia Raggi ammiccherà al suo capo staff che l'ha intervistata per l'anniversario dei 10 anni del M5S così: «Ti ho visto in tenuta da barman stamattina, ma sei matto?!».
L'assessore De Santis, immortalato mentre agguanta il tumblerone di mojito, scrive sulla sua bacheca social: «Oggi abbiamo rivissuto l’ebbrezza estiva del Papeete grazie alla visita di Matteo Salvini in Campidoglio».

«Poco fa Salvini è arrivato in Piazza del Campidoglio accompagnato da qualche leghista convinto di essere al Papeete. Basta chiacchiere da Ministro non hai fatto nulla. Roma aspetta ancora i poliziotti che avevi promesso», dice invece il capogruppo Pacetti. Insieme a lui c'erano diversi consiglieri della maggioranza pentastellata: da Angelo Diario a Carlo Chiossi. I leghisti per tutta risposta hanno replicato in coro: «Giggino portaci da bere».
 
 

L'obiettivo dei leghisti è però quello di trasformare la scalata fisica di questa mattina fino al Marc'Aurelio in una scalata politica.
Nomi per il dopo-Raggi, Salvini non ne fa: «Ci sono decine di donne e uomini nei quartieri che farebbero il sindaco meglio di lei. La priorità è ripulire la città e liberare il Campidoglio, poi avremo modo di scegliere qualcuno più in grado di lei di fare il sindaco». Forza sui temi amministrativi, punta il dito sui rifiuti, batte già il territorio: «Ieri sono stato a ponte Laurentina a incontrare le mamme con i loro bambini - dice - non è normale che Roma sia ridotta così». Responsabilità del governo per l'attuale situazione di Roma? «Rifiuti, autobus, case popolari dipendono dal Comune», risponde il capo del Carroccio, che punge anche il governatore-segretario del Pd Nicola Zingaretti: «Semmai c'è di mezzo la Regione, ma qui tra Raggi e Zingaretti non ne fanno uno in due». Tra la folla c'è anche il coordinatore romano Claudio Durigon: sono molti a giurare che stia da tempo col motore acceso, pronto in caso di elezioni a conquistare la Regione Lazio. L'altro 'sognò dei leghisti della Capitale.

 

Ultimo aggiornamento: 18:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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