PADOVA - Pugni in testa, strattonamenti contro bambini dai 5 ai 10 anni, costretti a vivere in uno stato di terrore e pressione psicologica, succedeva questo e accadeva ogni giorno durante le lezioni di religione islamica al Bangladesh Cultural Center di via Jacopo da Montagnana a Padova. A scatenarsi con violenza contro i giovanissimi studenti musulmani era il loro maestro di 23 anni, l'Imam, arrestato oggi, primo ottobre, dalla Digos di Padova. Le punizioni e le minacce erano spesso scatenate dagli errori dei bambini: sbagliavano a recitare le sure del Corano.
L'arresto dell'Imam. Ha 23 anni (VIDEO)
Gli agenti della polizia di Stato hanno infatti notificato ad un cittadino del Bangladesh il provvedimento di custodia cautelare in carcere disposta dal gip del Tribunale di Padova. L'accusa è di maltrattamenti ai danni di minori.
Minacce e pugni in testa ai bambini dai 5 ai 10 anni
Le indagini hanno accertato come il 23enne indagato, nel corso delle lezioni di religione islamica che teneva quotidianamente presso l'associazione Bangladesh Cultural Center nel quartiere euganeo dell'Arcella, maltrattava i giovanissimi allievi di età compresa tra 5 e 10 anni, abusando della qualità di Imam, colpendoli ripetutamente con pugni, anche alla testa, strattonandoli e rivolgendo loro minacce.
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Le insegnanti si sono accorte che ibambini erano strani
Le indagini hanno preso il via dalle segnalazioni di alcune insegnanti all'ufficio Minori della Divisione Anticrimine della QUestura di Padova, le maestre erano preoccupate per il cambiamento di umore di alcuni alunni, tutti originari del Bangladesh.
I video dei maltrattamenti: botte quando sbagliavano a recitare le sure del Corano
A quel punto gli investigatori hanno iniziato a raccogliere materiale, compresi video nei quali si vede l'imam minacciare e colpire i bambini ogni volta che sbagliavano a recitare le sure del Corano.
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Il sindaco Sergio Giordani: «Fenomeni inaccettabili»
«Un ringraziamento e i miei più sinceri complimenti alla Procura e alla Digos per il lavoro di indagine che ha portato ai provvedimenti di questa mattina. I bambini non si toccano e questo lavoro intelligente delle Istituzioni per circoscrivere e reprimere fenomeni inaccettabili è il primo pilastro di una positiva integrazione per la quale tutti dobbiamo lavorare. E’ significativo e fa davvero ben sperare che l’operazione in oggetto sia frutto della consueta professionalità di Magistratura e Forze dell’Ordine in un rapporto di ascolto e collaborazione con il mondo scolastico e con la stessa comunità islamica locale».
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