Riconoscimento del veneto come ​lingua: il mistero delle 50mila firme

Martedì 1 Ottobre 2019 di Alda Vanzan
Riconoscimento del veneto come lingua: il mistero delle 50mila firme
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Riconoscimento della Lingua Veneta: sono state o no raccolte le 50mila firme necessarie per presentare al Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare? La risposta è: non si sa. Non lo sanno neanche gli organizzatori: «Stiamo verificando, ci vorrà ancora qualche giorno», dice Alessandro Mocellin dal Comitato Lingua Veneta. Ma un ordine di grandezza c'è? Sopra o sotto la soglia limite di 50mila? «Diciamo che ne abbiamo raccolte decine di migliaia, ma dobbiamo verificare che sia tutto in regola». Se non è un giallo, sembra tanto una maniera diplomatica che per dire che la soglia è stata mancata di un soffio, ma che nulla è perduto perché la raccolta delle firme iniziata il 1° aprile e terminata il 20 settembre scorso può sempre riprendere: il tempo concesso dalla normativa coincide con l'arco della legislatura parlamentare, quindi effettivamente può esserci una ripresa dell'iniziativa in qualsiasi momento, volendo anche la prossima primavera. Certo è che, a distanza di dieci giorni dal termine della raccolta, questo prolungato conteggio dà adito a fosche previsioni.
 
A RILENTOLe premesse non facevano ben sperare. A fine luglio, quattro mesi dopo l'inizio della raccolta delle firme, a Venezia città erano state raccolte solo 45 sottoscrizioni, a Padova 51, a Vicenza 74, a Rovigo 21, a Belluno zero. Poi, per recuperare, erano stati organizzati i banchetti e i gazebo con tanto di consiglieri comunali regolarmente autorizzati a vidimare le firme. C'erano stati anche dei testimonial: Sammy Basso, il bassanese affetto da progeria nominato Cavaliere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella, e l'influencer veneto Canal Il Canal (che di questi tempi sta spopolando sul web con il video sull'ultima vendemmia e i baci di genere) avevano postato su Facebook il loro invito ad andare a firmare in municipio. Si era pronunciato anche qualche politico: «Lieta di sostenere quest'iniziativa. Sarà anche un'occasione per riparare agli errori e ai torti a cui lingua e cultura Veneta sono stati costretti per troppo tempo», aveva detto l'ex parlamentare del Pd, Simonetta Rubinato. Ma il sostegno più caloroso, gli organizzatori se lo aspettavano dalla Lega. «C'è stato un endorsement del governatore Luca Zaia che su Facebook ha condiviso un nostro post - racconta Mocellin - Poi c'è stato un sostegno dell'assessore regionale Roberto Marcato, mentre l'assessore alla Cultura Cristiano Corazzari ha scritto ai sindaci dei Comuni del Veneto. Bene, per carità, ma si poteva fare prima».
L'APPELLOLa lettera di Corazzari è datata 6 settembre, praticamente due settimane prima della chiusura delle firme fissata al 20 settembre. «Come lei sa - aveva scritto Corazzari ai sindaci - è stata avviata dal Comitato per il riconoscimento della Lingua veneta una raccolta di firme per modificare l'articolo 2 della legge 482/1999 e inserire la Lingua veneta a fianco delle dodici lingue, tra cui il ladino, il friulano e il sardo, già riconosciute come minoritarie. Si tratta di una iniziativa democratica proveniente dal Popolo veneto e promossa da un Comitato apartitico e apolitico, formato prevalentemente da giovani di tutte le province del Veneto, che si realizza attraverso una raccolta popolare di firme che è possibile depositare presso i Comuni del Veneto fino al prossimo 20 settembre». Seguiva invito a pubblicizzare l'iniziativa: «La Lingua è uno degli aspetti fondanti della cultura dell'Identità del popolo veneto e sulla sua salvaguardia e valorizzazione possiamo tutti essere d'accordo ed uniti: per questo sono a chiederle di voler richiamare l'attenzione dei suoi concittadini, nelle forme che riterrà possibili ed efficaci, su questa importante occasione di autodeterminazione».
Tant'è, ora tutte le firme sono al vaglio nella sede del comitato a Schio, in provincia di Vicenza. L'esito? «Nei prossimi giorni».
Alda Vanzan
Ultimo aggiornamento: 08:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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