Giustificazione sì, giustificazione no: lo sciopero sul clima divide i presidi

Giovedì 26 Settembre 2019
Giustificazione sì, giustificazione no: lo sciopero sul clima divide i presidi
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VENEZIA - La circolare del ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti ha preso in contropiede i presidi veneti. L'invito rivolto ai dirigenti scolastici a non considerare assenti gli studenti che domani scenderanno in piazza con Friday for Future, il movimento di protesta globale per la salvaguardia del clima, ha creato una spaccatura tra i presidi che hanno preso alla lettera e con entusiasmo la direttiva (nella quale però si sottolinea che ogni istituto è autonomo nella decisione finale) e quelli che invece, di fatto, non la seguiranno. Senza considerare i corto circuiti tra uffici scolastici e istituti.
 
L'esempio più eclatante arriva da Padova. «Le direttive del Ministero non si discutono ne si commentano - ha detto il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Roberto Natale -. L'indicazione è chiara e non ci possono essere interpretazioni: la partecipazione allo sciopero non verrà considerata assenza». Non la pensa così però il preside del liceo scientifico Fermi Alberta Angelini: qui gli studenti che domani mancheranno all'appello, dovranno presentare al rientro in classe la giustificazione come da prassi. «Sono studenti, non lavoratori - taglia corto Angelini - e non consideriamo l'uscita da scuola un miglioramento di alcun tipo. Il tema è importante, ma i nostri 180 ragazzi l'hanno affrontato, accompagnati dai docenti, a una conferenza sui cambiamenti climatici». Sulla stessa linea il dirigente del liceo delle Scienze Umane Duca D'Aosta Alberto Danieli: «I genitori devono sapere dove sono i loro ragazzi, quindi servirà la giustificazione dell'assenza». Che verrà conteggiata, come tutte le altre, a fine anno.
CAUTELALa maggior parte dei presidi ha preferito però prendere tempo. Anche perché ci sarebbero dei nodi, sul fronte assicurativo, non ancora sciolti. E soprattutto decisioni di questo tipo devono essere prese collegialmente. «Abbiamo dato facoltà alle famiglie di giustificare l'assenza per chi aderisce alla manifestazione - spiega il dirigente scolastico del liceo scientifico di Treviso Mario Dalle Carbonare - e al primo consiglio docenti utile, a fine ottobre, valuteremo se defalcarla dal monte orario dell'anno scolastico».
Sarà così anche a Conegliano e a Cittadella. A Venezia, dove il terzo Friday for Future è stato annunciato ieri dalla sensibilizzazione della città con gli studenti che hanno appeso uno striscione con la frase Uniti per il clima su ciascuno dei quattro ponti sul Canal Grande (Calatrava, Scalzi, Rialto e Accademia), l'idea dei presidi delle scuole è quella di seguire le indicazioni del Miur. Ecco quindi che i ragazzi che manifesteranno verranno giustificati, data l'elevata importanze civica del tema trattato, ma l'assenza sarà considerata nel monte ore a disposizione di ogni studente. Così sarà anche a Mestre. Un'indicazione che alcuni professori hanno comunque trovato «contraddittoria» perché permette ai ragazzi di «non prendersi delle responsabilità». 
L'ADESIONEIl ministro Fioramonti ha definito lo sciopero globale per il clima «la lezione più importante che i ragazzi possano frequentare». E proprio come delle lezioni, ma a cielo aperto, verranno considerate dal preside del liceo Veronese di Montebelluna le manifestazioni di domani. Tanto che il preside Rosita De Bortoli, in una circolare ad alunni, genitori e insegnanti, ha invitato i ragazzi a prendere parte attiva alla manifestazione. Gli studenti non verranno dunque considerati assenti, ma presenti fuori aula, come se fossero impegnati in un'attività «come l'alternanza scuola - lavoro». «Sia chiaro, non invitiamo gli studenti ad aderire a uno sciopero - precisa De Bortoli - perché tale non è: è una manifestazione di sensibilizzazione su un tema importante e delicato, e credo che anche a in classe, quel giorno, i docenti dovrebbero proporre ai propri alunni lezioni sul tema». Al ritorno in classe, nei prossimi giorni, i ragazzi dovranno però presentare un'autocertificazione sul diario dell'effettiva partecipazione alla mobilitazione sul clima, firmata dai genitori se minorenni.
Il Liceo Veronese non è l'unico a schierarsi con gli studenti della marcia sul clima. «Visto che il Miur da pieno appoggio alla manifestazione - afferma Francesco De Vincenzis, preside del Giorgione di Castelfranco, che dall'inizio dell'anno ha messo al bando la plastica dotando i ragazzi di borracce e installando boccioni d'acqua nei corridoi -, riteniamo che la partecipazione dei nostri studenti a questo evento globale costituisca un alto momento educativo: iniziative come la manifestazione internazionale Global strike for future trovano la nostra piena adesione perché siamo già orientati a istruire gli studenti a quello che i cambiamenti climatici stanno comportando». 
Alberto Beltrame
Luisa Morbiato
(hanno collaborato Elisa Giraud e Michelangelo Cecchetto)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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