Treno soppresso due volte in tre giorni: la rabbia dei pendolari

Domenica 22 Settembre 2019
Il tabellone che annuncia la cancellazione del treno
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ROVIGO - Lo stesso treno cancellato due volte in tre giorni questa settimana e, in quella precedente, altre corse cancellate e sostituite da bus, praticamente tutti i giorni da lunedì a venerdì. Continua l’odissea dei pendolari della linea Chioggia-Rovigo che, ormai, si sentono ignorati nei loro tentativi di fronteggiare un disservizio che si ripete quasi quotidianamente, per ragioni che vanno, riferiscono gli stessi interessati, dai guasti alle motrici alla mancanza di personale, ma sempre con lo stesso risultato: il treno viene cancellato e, quando va bene, sostituito da una corriera.

 
CANTIERI SULLA LINEA
Una soluzione che, quest’estate, con i lavori di manutenzione alla ferrovia, si è rivelata più efficiente, in termini di puntualità e affidabilità, del servizio effettuato con i treni, tanto che qualcuno, quasi quasi, preferirebbe continuare a utilizzare le corriere: «Ci mettono di più ma, almeno, rispettano gli orari». 
Quelle che “saltano”, invece, sono le corse dei treni come è accaduto, sia giovedì che ieri, al treno 6438 che parte da Rosolina alle 6.53. A un abbonato, Luca Tosin, che aveva chiesto spiegazioni, giovedì mattina, un macchinista aveva risposto che si era trattato di un guasto. Un accidente che può capitare, soprattutto se, come osserva un altro utente, «il materiale rotabile ha, ormai, 60 anni».
TRENI CANCELLATI
E, infatti, due giorni dopo, lo stesso treno è stato cancellato di nuovo, segno che la riparazione non era stata fatta, o non era stata sufficiente a garantire l’efficienza della macchina. Lo stesso Tosin, però, ipotizza come causa del disservizio anche la possibile mancanza di conducenti, dato che, da tempo, i macchinisti di Sistemi Territoriali tendono a migrare ad altre società di trasporto dove, a quanto pare, ottengono migliori condizioni economiche, e questo comporta una cronica carenza di personale, soprattutto nelle ore di punta. Ma avere certezze è difficile perché, scrive sempre Tosin nella pagina facebook degli utenti della linea, «in due settimane ho mandato 15 mail indirizzate a Sistemi territoriali, Rfi e Trenitalia, che non mi rispondono, mentre l’assessore Elisa De Berti (assessore regionale ai trasporti, ndr) oltre a dirmi che farà le opportune verifiche, non mi dice altro».
NESSUNA RISPOSTA
Anche la parcellizzazione delle competenze potrebbe avere il suo peso. Infatti, spiega Tosin, divenuto, suo malgrado, esperto, in questi anni, dell’articolazione gestionale delle linea in questione, «Trenitalia ha un contratto con Sistemi Territoriali. Infatti noi paghiamo i biglietti e gli abbonamenti a Trenitalia. Rfi gestisce la linea ferroviaria (i binari, ndr) e i passaggi a livello, Sistemi Territoriali gestisce il materiale rotabile (motrici e carrozze). La Regione ha affidato la gestione della linea, per quanto riguarda il servizio, a Sistemi Territoriali, società a partecipazione pubblica controllata dalla stessa Regione Veneto». Insomma, se la motrice si guasta, o manca il macchinista, la colpa è di Sistemi Territoriali, ma se si blocca il passaggio a livello risponde Rfi, ma i soldi degli abbonamenti degli utenti finiscono a Trenitalia, per cui chi deve provvedere al servizio non ne incassa direttamente i proventi ed è, quindi, poco stimolato a curarne l’efficienza.
Chi dovrebbe coordinare tutto questo è Sistemi Territoriali che, evidentemente, non ci riesce, tanto che la Regione ha già deciso, essendo la concessione in scadenza, di non affidare più la linea a questa società ma, per poter organizzare il bando e trovare un nuovo soggetto a cui affidare la concessione, ha prorogato di altri due anni l’attuale gestione, con grave disappunto degli utenti che vorrebbero, invece, “cambiare” al più presto.
Ultimo aggiornamento: 09:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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