Vigneti troppo vicini alle case: il sindaco ordina di rimuoverli

Domenica 22 Settembre 2019 di Federico Fioretti
A Maser i nuovi vigneti dovranno essere distanti 25 metri dalle case. Scovati 15 furbetti: i filari sono stati estirpati
13
MASER (TREVISO) - Quindici filari rimossi coattivamente, ulteriori controlli che proseguiranno nei prossimi giorni per scovare i furbetti che violano il nuovo piano degli interventi di Maser, adottato lo scorso 2 aprile e le cui disposizioni restrittive relative ai vigneti, in vigore da allora, sanciscono in particolare la distanza minima che devono mantenere dalle abitazioni, ovvero 25 metri. Il Piano è stato approvato definitivamente lunedì scorso con l’aggiunta di altre norme e l’amministrazione ha confermato di voler preservare Maser dall’invasione dei filari che negli ultimi anni hanno fatto registrare un notevole incremento, puntando ad evitare la diffusione della monocoltura e favorire la biodiversità.
 
«Abbiamo ricevuto apprezzamenti da parte dei cittadini – spiega il sindaco di Maser Claudia Benedos – ma anche proteste, come quelle di Coldiretti e delle associazioni di categoria che ricomprendono gli agricoltori. Noi vogliamo però curare al meglio il territorio e quindi, oltre ai filari che ho già provveduto a far togliere, verranno ora eseguiti altri controlli da parte dei vigili per individuare chi non si è adeguato alla nuova normativa». Prosegue: «Abbiamo poi stabilito delle regole relative ai tutori delle viti, che dovranno essere tassativamente in legno o corten. L’approvazione di tale Piano, peraltro, coincide proprio nel momento in cui Maser è tra i 23 Comuni coinvolti nel processo di candidatura al programma Mab (Man e Biosphere, ndr) Unesco dell’area del Monte Grappa e dei Colli Asolani». Ulteriori prescrizioni in materia riguardano la compensazione idraulica e quella ambientale. In riferimento alla prima, chi intende destinare un terreno a vigneto dovrà richiedere un permesso di costruire al Comune e interpellare un ingegnere il quale dovrà redigere una relazione in cui venga esplicitata la necessità di collocare, nell’area interessata, dei vasi di raccolta acque. Ciò per garantire una tutela forte al territorio, soprattutto nei periodi più piovosi e caratterizzati da fenomeni atmosferici di forte intensità che rischiano di minarlo. La compensazione ambientale, invece, consiste nel riservare una parte del terreno coltivato a vigneto, compresa almeno tra il 15 e il 20% dello stesso, a piante autoctone che garantiscano la biodiversità al fine di evitare la già citata monocoltura. Il Piano degli Interventi, nuovo strumento urbanistico che sostituisce il Piano Regolatore, è stato così definito dall’amministrazione “piano della conservazione e manutenzione del territorio”. «Tutte le previsioni sono state verificate – aggiunge Benedos – tenendo conto degli obblighi introdotti nel 2017 dalla legge regionale sul contenimento del consumo di suolo. Abbiamo inoltre inserito gli habitat, determinati dalla Regione, che prima non esistevano. Riguardano alcune zone collinari inedificabili di Coste e Crespignaga in cui vi sono specie animali e floreali da tutelare. È stata prevista anche la rete ecologica, ovvero reti posizionate lungo i corsi d’acqua, con l’obiettivo di salvaguardare la biodiversità. Da ricordare pure le zone collinari del paese vincolate dall’esistenza di allevamenti zootecnici intensivi». Da lunedì sono in vigore anche le norme che non prevedono l’aggiunta di nuove aree edificatorie ma solo piccoli lotti per le necessità del singolo nucleo familiare e consentono, invece, di realizzare manufatti in zona agricola per ricovero attrezzi e animali da affezione, in legno e con una dimensione massima di 30 metri quadrati.
Ultimo aggiornamento: 23 Settembre, 11:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci