A 21 anni caccia i genitori di casa, si barrica dentro e si impicca

Martedì 17 Settembre 2019
Conselve. A 21 anni caccia i genitori di casa, si barrica dentro e si impicca
CONSELVE (PADOVA) - In preda ad una crisi di astinenza decide di togliersi la vita, viene soccorso in tempo ma non sopravvive ai gravi traumi e muore due giorni dopo in ospedale. La tragedia risale ad una decina di giorni fa ma soltanto ieri la notizia della morte di un ventunenne è circolata in paese. Il ragazzo era seguito da qualche tempo dai servizi del Sert dell'Asl 6, perché faceva uso di sostanze stupefacenti. I genitori stavano cercando in tutti i modi di aiutarlo ad uscire dal tunnel della dipendenza.

Stando ad una prima ricostruzione il giovane, probabilmente in preda ad una crisi di astinenza in quanto non trovava una dose di stupefacente nascosta precedentemente in casa, avrebbe cominciato ad inveire contro i genitori, costringendoli ad uscire di casa. Una volta rimasto da solo si sarebbe barricato e avrebbe iniziato a smontare la sua camera, forse alla ricerca della droga. Non avendola trovata, avrebbe deciso di togliersi la vita impiccandosi nonostante i familiari dall'esterno lo implorassero a desistere. Visto che gli appelli non sortivano effetto, il padre del giovane sarebbe riuscito a sfondare la porta prima dell'arrivo dei carabinieri, trovando il figlio ancora vivo. Dall'ospedale cittadino era arrivata nel frattempo l'ambulanza: il giovane era stato subito trasferito a Schiavonia, nel disperato tentativo di salvargli la vita. Gli sforzi del personale medico del nosocomio della Bassa si sono rivelati inutili. Il cuore del ventunenne ha cessato di battere quarantott'ore dopo il ricovero.

LE INDAGINI
I carabinieri intervenuti nell'abitazione dove si è consumato il dramma hanno raccolto tutti gli elementi utili alla ricostruzione del fatto che poi sono stati trasmessi al magistrato di turno. É stato disposto l'esame autoptico, eseguito nella giornata di ieri. «Mio fratello amava il suo paese, che ha vissuto pienamente frequentandovi le scuole, giocando a calcio, praticando lo skateboard e anche con i graffiti che in passato aveva disegnato su alcuni muri». Lo ricorda così la sorella , con le lacrime agli occhi. «Era un ragazzo tranquillo, sensibile e sempre gentile con chi gli stava vicino, fin da quando era bambino». «Con mio padre e mamma - prosegue la ragazza - abbiamo deciso che da questo gesto estremo potesse comunque essere generata altra vita e con i sanitari che lo avevano in cura si è deciso per l'espianto degli organi, quattro doni ad altrettante persone». Attenta alle esigenze del prossimo e impegnata nella comunità cristiana, la famiglia ha fatto sapere che nel giorno delle esequie, si raccoglieranno offerte per l'associazione Ema Pesciolino Rosso. Tante le attestazioni di vicinanza da parte dei compaesani, oltre che dei sacerdoti della parrocchia di San Lorenzo, che si sono stretti attorno ai genitori portando loro conforto e solidarietà in questi momenti così difficili.

In attesa della fissazione delle esequie, la comunità parrocchiale si è data appuntamento per un momento di preghiera di suffragio, avvenuto ieri sera nel Duomo cittadino, con moltissimi conselvani che non hanno voluto far mancare la loro vicinanza alla famiglia.
Nicola Benvenuti 
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