Ricoverata in ospizio da diversi mesi:
nella sua casa scattano i contratti-truffa

Domenica 15 Settembre 2019
Ricoverata in ospizio da diversi mesi: nella sua casa scattano i contratti-truffa
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FELTRE - Le truffe agli anziani, purtroppo, non sono una novità: è la piaga di questa provincia. Ma la nuova frontiera è ancora più insidiosa: i raggiri del “teleselling”, ovvero la vendita telefonica che ormai avviene anche all’insaputa della vittima. Emblematico un caso arrivato all’Aeci, (Associazione Europea Consumatori Indipendenti) di Feltre. Una donna, ormai in casa di riposo da mesi, che avrebbe dato il via libera, più volte, al cambio di gestore della fornitura di energia elettrica nella sua abitazione. Il tutto però a sua insaputa. E poi ancora il giovane sordo-muto che si è ritrovato intestatario delle bollette del gas della persona che era andata a abitare nell’appartamento che lui aveva lasciato. Un conto salato di quasi mille euro, che non può pagare. «Sono sempre i soggetti più deboli a finire nel mirino di questi truffatori senza scrupoli - spiega Orietta Sacchet, la referente dello sportello feltrino consumatori Aeci - e con l’estate la situazione peggiora: in questi mesi allo sportello per truffe di teleselling abbiamo avuto un anziano al giorno».
LA TECNICA
Dalle 5 alle 6 telefonate al giorno di vendite telefoniche. Così viveva l’anziana di Feltre, che ora è in casa di riposo. In una di quelle chiamate è scattata la trappola. «La donna ormai da marzo - racconta Sacchet - è in casa di riposo. I figli da allora hanno disdetto il del telefono fisso e non ha più cellulare. L’unico contratto attivo è la luce per l’abitazione dell’anziana. Ebbene quel contratto continua di mese in mese a cambiare fornitore». Una situazione inspiegabile: l’ultima attivazione con una società di fornitura elettrica risulta fatta a luglio, quando ormai da mesi in quella casa non c’era nessuno. «L’attivazione arriva a 50 giorni dalla sottoscrizione - spiega Orietta Scchet - questo vuol dire che c’è una società di teleselling che continua a prendere i nominativi della donna, senza il suo consenso e ad a farle cambiare gestore».
COME DIFENDERSI
E uscire da questa trappola è praticamente impossibile. «Sono società di teleselling molto difficili da rintracciare - prosegue la referente dello sportello Aeci di Feltre - , si sa la società destinataria del contratto, ma non si conosce chi abbia formalizzato il contratto. Insomma è impossibile sapere quale sia la società, che carpisce il nominativo poi ceduto al fornitore». Cosa fare? «Non c’è un modo per bloccare il cambio fornitore - spiega l’esperta - , per tutelarsi, c’è la libertà per passare da una parte all’altra: è l’effetto del libero mercato. Se si cade nella truffa si deve rifare un nuovo contatto o meglio, se possibile, formalizzare il recesso se arriva la lettera in tempo. Infatti non tutte le società di energia mandano l’attivazione di pratica di subentro e se non la mandano ci si ritrova con fornitore cambiato, senza saperlo. Se invece una persona riceve la comunicazione di subentro c’è tempo di bloccare tutto». Purtroppo nel caso della feltrina in casa di riposo non c’è stato il tempo. Sono arrivate le bollette nella casa in cui ormai non c’era nessuno. Quando il figlio si è accorto si è rivolto allo sportello Aeci per avere aiuto. «In quel caso - spiega la Sacchet - abbiamo chiesto l’annullamento del contratto e abbiamo segnalato il caso al Ministero, al cui si inviano i casi di operazioni non limpide a tutela dei consumatori». 
LE VITTIME
«La parte più becera di tutto questo - conclude Orietta Sacchet - è che sono proprio le persone deboli a venir “mitragliate” da queste persone senza scrupoli. Poi non sanno come fare, alcuni prendono paura. Altri si arrabbiano o si rassegnano, molte volte, anche senza capire, che ci sono addirittura due società che fatturano le forniture per lo stesso mese». E a proposito di persone senza scrupolo è rimasto nel cuore di Orietta l’uomo sordomuto di Feltre che si è trasferito da una casa all’altra e che si è ritrovato un conto da quasi mille euro di gas per la vecchia abitazione. «La casa di partenza era una casa popolare, destinata a altra famiglia, che ha cercato di fare subentro nel contratto ma non ci è riuscita. Il nuovo inquilino si è spacciato per delegato del sordomuto e ha attivato il gas a nome del vecchio inquilino».
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