Giuseppe, in gara nel lungo a 103 anni: la vita è un salto lunghissimo

Sabato 14 Settembre 2019 di Giuseppe Babbo
Giuseppe, in gara nel lungo a 103 anni: la vita è un salto lunghissimo
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Un mito vivente. O più semplicemente una stella dell'atletica leggera in grado di incantare il pubblico dello stadio Picchi tra ovazioni e continue richieste di selfie. Lui è Giuseppe Ottaviani, il meno giovane dell'intera manifestazione, così come ama definirsi, con i suoi 103 anni compiuti lo scorso maggio, arrivato a Jesolo per partecipare ai campionati Master di atletica leggera in svolgimento fino a domani nella città balneare e negli impianti di Eraclea e Caorle.
 

 

Il marchigiano di Sant'Ippolito, classe 1916, commendatore, ha cominciato con l'agonismo dopo i 70 anni. Noto come un esempio di longevità attiva, è salito alla ribalta per le 10 medaglie d'oro ai Mondiali indoor di Budapest, nel 2014. All'estero è stato protagonista anche nel 2018 in Spagna, agli Europei in sala di Madrid e poi nella rassegna iridata outdoor di Malaga.
 


Finora però non aveva mai gareggiato in un evento continentale all'aperto. Sulla pista dello stadio jesolano ha gareggiato, come fa da tempo ormai, nel salto in lungo. Ad accompagnarlo il figlio Paolo, che non lo molla un attimo ed esulta come un bambino di fronte ai suoi successi. Anche perché «L'atletica è gioia», come ha ribadito a chiunque. E sulla base di questo motto Giuseppe è riuscito nell'impresa di scatenare l'entusiasmo degli spettatori. Un sentimento ricambiato al termine della prestazione, quando il 103enne con l'immancabile sorriso si è levato il cappellino facendolo roteare verso il cielo in segno di saluto.
DETERMINAZIONE
Ogni prova del portacolori del Gs Effebi Fossombrone è un esempio di determinazione e voglia di arrivare fino in fondo. Un po' come la sua vita, lui che è nato durante la Grande Guerra e che nella Seconda è stato militare, in Aeronautica per sette anni e che al termine delle ostilità è emigrato in Francia, per tornare poi in Italia e lavorare ogni giorno come sarto. E non a caso la gara di ieri è stata quasi come un abito su misura.
All'inizio, il 103enne non è riuscito a trovare la giusta rincorsa e per questo ha messo in fila nulli. Ciò nonostante Peppe ha deciso di proseguire (era l'unico al via nella categoria M100). E la svolta è arrivata poco dopo, al quarto turno per la precisione, quando finalmente ha piazzato un salto valido a 0,64 accolto nemmeno a dirlo dall'esultanza del pubblico. La soddisfazione finale è arrivata al sesto e ultimo tentativo, quando è riuscito ad aggiungere un centimetro con 0,65 (+1.3) per un'ovazione ancora più forte che il popolare Peppe ha ricambiato salutando la tribuna. Inevitabile la soddisfazione durante le premiazioni. «Si, ma soprattutto sono contento per essere ancora qui in mezzo agli amici - racconta-. Lo sport è vita, fa bene alla salute e si può praticare a tutte le età. Io ho iniziato a settant'anni. Ero da poco andato in pensione e mi annoiavo. Ho visto un gruppo di quarantenni felici e mi sono informato su come li rendesse felici. La risposta è stata semplice: l'atletica e così ho deciso di mettermi in pista».
VITA SEMPLICE
E se all'inizio la sua disciplina era il giavellotto, poi se ne sono aggiunte altre dieci. «Mi piace sperimentare, conoscere sempre cose nuove spiega Ottaviani - . In realtà non smetto mai di essere curioso è un modo per tenere allenata la mente e rimanere vivo. La curiosità è il sale di tutto». E nel suo caso è fondamentale anche lo stile di vita. «Faccio una vita semplice assicura Peppe - esco, vado al bar, incontro gli amici e leggo il giornale. E poi ho ancora mia moglie Alba al mio fianco. Questi fattori messi assieme permettono di ottenere il risultato finale». E sempre su questa linea Peppe non segue nemmeno una dieta particolare: «Basta mangiare ciò che più ci piace prosegue . Negli allenamenti non ho nessuno che mi segue, sono autodidatta. Quanto mi alleno in una settimana? Dipende dagli obiettivi, non c'è una regola fissa». Chiaro poi il senso dato allo sport: «Per me è amicizia, fratellanza, condivisione e divertimento. Senza sport l'uomo sarebbe morto». Ed è per questo che ha voluto essere presente a Jesolo, nonostante un recente infortunio: non per battere il suo record europeo di categoria (1.33 nel 2016, pochi giorni dopo il centesimo compleanno), ma per lanciare il suo messaggio: «Ogni giorno va vissuto in pieno conclude Ottaviani - con la curiosità che spinge ad andare avanti». Sullo sfondo il prossimo obiettivo: «Arrivare a 110 anni per tornare a Sanremo, dove sono stato in occasione del mio centesimo compleanno».
Giuseppe Babbo
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Ultimo aggiornamento: 10:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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