Le "banali" ragioni che hanno convinto il Pd e Zingaretti a fare un governo con i 5 Stelle

Sabato 14 Settembre 2019
30
Signor Direttore,
mi sorprende quando, commentando l'intervento del signor Vaccari sul Gazzettino dell'altro ieri, banalizza l'adesione del Partito Democratico ad un nuovo Governo con i 5 Stelle, accreditando la tesi di ostacolare la presunta vittoria delle Destre , se si fosse andati alle urne. Lei sa bene che il Partito Democratico è sempre stato un fiero antagonista della Destra, se così si può chiamare quella attuale, pertanto non poteva lasciarsi sfuggire l'opportunità di batterla,ben inteso con i mezzi legali che sappiamo, sennò che Partito di Sinistra sarebbe? Lei sa anche perfettamente che lo scopo principale di non lasciar cadere il Governo è stata la consapevolezza di evitare pesanti ricadute economiche sulla testa degli italiani.
A. M. Porazzini
Venezia



Caro lettore,
rispetto la sua sorpresa e le sue perplessità, ma nella mia risposta mi sono limitato a riportare il pensiero pubblicamente espresso sull'argomento da molti esponenti di primo piano del Pd. Del resto è stato lo stesso segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, che, nei giorni scorsi, in un'intervista a La Repubblica, ha fornito questa chiave di lettura per spiegare il cambio di rotta del suo partito rispetto a un'allenza di governo con M5s. Ha detto Zingaretti: «Renzi, di fronte al pericolo vero di una affermazione schiacciante di Matteo Salvini, si è sentito in dovere di assumere una nuova posizione, anche a costo di superare le scelte politiche del passato». Dunque, secondo quanto afferma Zingaretti, a far cambiare idea prima a Renzi, poi a tutto il Pd e a convincere poi il segretario ad avviare le trattative per la nascita di un governo rosso-giallo, è stato il «pericolo vero di una affermazione schiacciante» della Lega e del centrodestra in caso di elezioni anticipate. Non altro. Non le ricadute economiche, ma, innanzitutto, quelle elettorali.
E del resto Zingaretti, in precedenza, si era sempre dichiarato favorevole al voto anticipato in caso di caduta del governo giallo-verde. Perchè questo avrebbe consentito al Pd di crescere elettoralmente (a scapito soprattutto dei cinquestelle) e alla maggioranza che fa capo al segretario di ribaltare i rapporti di forza nei gruppi parlamentari che ancora oggi sono egemonizzati da Renzi. Le cose, come sappiamo, sono poi andate diversamente. Ma questi, che ho cercato in sintesi di raccontare, sono i fatti. Che a volte possono anche apparire banali. Ma la politica risponde spesso a dinamiche assai più banali e prosaiche di quello che immaginiamo.
Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 20:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci