Ultima follia a Venezia: anziano trasportato con il carretto sul Ponte

Venerdì 13 Settembre 2019 di Michele Fullin
Ultima follia a Venezia: anziano trasportato con il carretto sul Ponte
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VENEZIA - Anziani trasportati sui carretti utilizzati per trasportare i bagagli? Ciò che può essere prassi in India non è ammissibile in Italia e, per giunta, in una città come Venezia. Eppure, i portabagagli asiatici che lavorano tra la stazione e piazzale Roma con modalità non sempre trasparenti, sono riusciti a trasformare il terminal Fs in un angolo del loro Paese. La foto che pubblichiamo è eloquente e mostra un porter intento ad attraversare il ponte della Costituzione con un anziano  (84enne medico che tornava dalla Fenice) come "carico". Questo, nonostante alle due basi del ponte ci sia un imbarcadero del servizio di trasporto pubblico che in una manciata di secondi compie comodamente il tragitto.

Ogni estate Venezia propone una carrellata di comportamenti sballati e cafoni da far impallidire chiunque, ma questa i vigili veneziani non l’avevano ancora vista. Tant’è che, nei mille divieti inseriti nel nuovo Regolamento di polizia urbana, il trasporto di esseri umani con il carretto non è contemplato. È comunque vietato attraversare il ponte con il carretto (multa da 50 a 500 euro), visto che negli anni i suoi preziosi gradini in vetro sono stati distrutti più volte dal passaggio dei “mezzi pesanti” che girano per la città.
Ogni gradino è infatti diverso dall’altro e costa tra i 4mila e i 7mila euro ed è per questo che in Comune hanno pensato di sostituirne una buona parte con gradini in pietra. Certamente meno suggestivi ma più resistenti agli urti.
L’OVOVIA
La soluzione casalinga ideata dall’audace portabagagli straniero evidenzia però l’irrisolta questione del superamento delle barriere architettoniche in un’opera pubblica contemporanea. Il ponte, progettato dall’archistar Santiago Calatrava, oltre ad essere costato finora poco meno di 12 milioni invece dei cinque preventivati, è diventato un po’ uno zimbello a livello mondiale per via della famosa “ovovia”. Vale a dire, la capsula ideata per muoversi su una cremagliera da una parte all’altra del ponte per trasportare le persone diversamente abili o comunque con difficoltà di deambulazione. L’opera - non voluta dal progettista - è costata quasi due milioni aggiuntivi e non ha mai funzionato nonostante un lunghissimo periodo di collaudo e verifiche. Il motivo è che andava troppo piano e che dentro faceva troppo caldo o troppo freddi e nessuno ci voleva salire. Per cui, nessuno ci voleva salire fino a quando, un guasto dopo l’altro, la navicella è rimasta bloccata alla base della stazione e giorno dopo giorno si è riempita di adesivi e graffiti.
A breve, il simbolo di uno spreco in nome del superamento delle barriere sarà rimosso, visto che il Comune ha ottenuto il parere favorevole della Corte dei Conti. Ma l’alternativa per chi non può attraversare il ponte sulle proprie gambe è il passaggio in vaporetto (che nelle ore di punta passa ogni 6 minuti ed è gratis per chi non può camminare e per gli accompagnatori grazie a uno stanziamento comunale), non certo il giro in carriola.
Michele Fullin
Ultimo aggiornamento: 14 Settembre, 07:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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