Oggi Gianni Brera, GiuanBrerafuCarlo come amava firmarsi, avrebbe compiuto 100 anni. Autentico fuoriclasse del giornalismo, inventore ineffabile di neologismi e di nomignoli, su di tutti l'Abatino, Bonimba e Rombo di tuono, riuscì da scrittore di razza a far divenire la mera cronaca di una partita di calcio in racconto e poesia, trasformando la ruvida sfera di cuoio in cultura,da fenomeno di massa a occasione di confronto intellettivo, metafore storiche al servizio di una sfera e di 11 uomini per dipanare un match di football, lui usava questo termine e non calcio.
Linguaggio scevro da ogni banale luogo comune, spiazzava e premiava il lettore,
appagandolo sotto il profilo squisitamente tecnico ma sagace, sapientemente raffinato e unico.
La sua presenza in tribuna a San Siro, con il suo cappotto, la sua sciarpa e il cappello non passava mai inosservata, e io voglio ricordarmelo così, ringraziandolo cordialmente.
Mauro Lama
Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 15:22
© RIPRODUZIONE RISERVATA Linguaggio scevro da ogni banale luogo comune, spiazzava e premiava il lettore,
appagandolo sotto il profilo squisitamente tecnico ma sagace, sapientemente raffinato e unico.
La sua presenza in tribuna a San Siro, con il suo cappotto, la sua sciarpa e il cappello non passava mai inosservata, e io voglio ricordarmelo così, ringraziandolo cordialmente.
Mauro Lama