La ex compagna gli impedisce di vedere la figlia di 5 anni, padre di 26 anni si toglie la vita

Martedì 10 Settembre 2019 di Federica Macagnone
La ex compagna gli impedisce di vedere la figlia di 5 anni, padre di 26 anni si toglie la vita

Christopher Brown, 26enne di Blackpool, in Gran Bretagna, non riusciva mai a smettere di pensare alla sua bimba di cinque anni. Da quando si era separato dalla madre della piccola era iniziata un’estenuante battaglia legale per la custodia della bambina e lui, che in passato aveva sofferto di depressione, era stato messo in un angolo. Era un padre come tanti, costretto a vedere la figlia in orari stabili e sotto la supervisione della ex. Un dolore immenso per Chris, tanto che a marzo scorso ha deciso di farla finita: è stato trovato impiccato nella sua roulotte dopo aver lasciato un commovente messaggio in cui spiegava cosa volesse dire per lui vivere senza quella piccolina che gli aveva regalato i sorrisi più belli della sua esistenza. Adesso per i giudici che si sono occupati del caso non c’è più dubbio: l’uomo si è tolto la vita sconfortato da una battaglia che lo portava lontano dalla figlia.

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Chris era il proprietario di un'impresa edile, aveva qualche piccolo debito, ma non aveva mai fatto abuso di alcol o droghe. Da quando nel 2014 si era separato dalla compagna il loro rapporto si era deteriorato giorno dopo giorno. Lei aveva portato la figlia a vivere a chilometri di distanza e lui aveva iniziato un’estenuante battaglia legale per rivendicare i suoi diritti di padre.
 
La situazione era precipitata a febbraio, quando la moglie era riuscita a ottenere un ordine che vietava a Chris di avere contatti con lei. Lui lo aveva violato e aveva rischiato di finire in carcere. In seguito, tramite messaggi sul cellulare, i toni si erano calmati e per lui non c’erano stati ulteriori problemi, ma il fatto di non riuscire a vedere la sua bimba lo ha gettato nella disperazione, facendolo precipitare nel tunnel della depressione. In passato aveva già tentato di togliersi la vita, ma il 26 marzo il vaso per Chris era colmo.
 
Ha scritto un messaggio di addio ai genitori e lo ha lasciato nella sua stanza nella casa in cui viveva con loro. Poi si è chiuso nella roulotte che aveva in giardino e si è impiccato. A trovare il corpo sono stati i genitori che, dopo aver letto il suo messaggio hanno capito immediatamente che il peggio era successo: e infatti quando lo hanno trovato era ormai troppo tardi.
 
Il coroner Derek Baker ha dichiarato: «Questo è un caso molto tragico. Chris era un bravo lavoratore, non aveva problemi di alcol o droghe. Non dubito che sia stato difficile per lui gestire la situazione che stava vivendo. Era arrabbiato perché non riusciva a vedere regolarmente sua figlia». Dopo l'udienza, la sorella di Christopher, Roxan Brown, ha dichiarato: «Le difficoltà che gli impedivano di stare accanto alla sua bambina lo avevano devastato». Un amico intimo ha aggiunto: «Era un ragazzo straordinario che non ha avuto l'aiuto di cui aveva bisogno».
 

Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 10:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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