Cartellino e permessi, geometra comunale a processo per truffa

Mercoledì 11 Settembre 2019 di Francesco Campi
Il municipio di Adria
ADRIA - Irregolarità nelle timbrature del cartellino e nei permessi: questa l'accusa formulata dalla Procura della Repubblica nei confronti del geometra Giuliano Martini, 62 anni, oggi in pensione, ma che nell'estate 2018, quando i fatti in questione sarebbero accaduti, era dipendente del Comune di Adria con la qualifica di istruttore direttivo tecnico responsabile del settore Territorio e per la quale si è pronunciato ieri il giudice per le udienze preliminari Pietro Mondaini decidendo per il rinvio a giudizio per l'ipotesi di reato di truffa aggravata. Sarà dunque un processo a valutare se Martini, difeso dall'avvocato Sandra Passadore, sia o meno colpevole.

IL CARTELLINO Secondo quanto confluito nel capo d'imputazione formulato dal sostituto procuratore Maria Giulia Rizzo, Martini avrebbe omesso di timbrare il cartellino in uscita il 3 e il 13 luglio 2018, in entrata invece il 16 e 17 agosto dello stesso anno, per i giorni 25, 26 e 27 giugno avrebbe presentato dei permessi brevi che avrebbero riportato date non veritiere, mentre il 9 e l'11 luglio avrebbe fatto risultare la propria presenza mentre invece non sarebbe stato al lavoro e, infine, il 31 agosto, durante un periodo di assenza per malattia, avrebbe passato la mattina al Bar Aurora. In questa ricostruzione dell'accusa avrebbe quindi, «con artifizi e raggiri», come prevede la truffa, indotto in errore il Comune di Adria e si sarebbe procurato un ingiusto profitto pari alla retribuzione che gli sarebbe stata pagata nonostante non fosse regolarmente al lavoro. Il Comune di Adria, parte offesa, si è costituito parte civile con l'avvocato di Padova, Patrizia Barchi, alla quale la Giunta ha affidato l'incarico esterno con una spesa di 1.317 euro, per ottenere un eventuale risarcimento dei danni, tra i quali, si legge nella delibera, quelli derivanti dalla lesione dell'immagine.

ALTRO COMUNALE Anche per un altro dipendente del Comune, Massimiliano Micucci, 60 anni, responsabile della parte amministrativa dell'Ufficio edilizia privata, la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio per l'ipotesi di reato di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative in concorso con lo stesso Martini. In sostanza, l'accusa era di aver coperto Martini, perché sarebbe stato lui ad alterare i permessi brevi contestati, inserendo le date del 25, 26 e 27 giugno, con la firma di Martini apposta solo successivamente, facendoli apparire validi, inserendo i permessi mai autorizzati nel sistema informatico Halley, utilizzato dall'amministrazione per il conteggio delle ore di lavoro del personale. Per lui, difeso dall'avvocato Alessandro Micucci, il giudice Mondaini ha valutato la particolare tenuità del fatto, decidendo quindi per il suo proscioglimento.

Il processo a Martini prenderà il via il prossimo 25 novembre. Non si tratta dell'unico procedimento aperto nei suoi confronti, visto che è in corso anche quello per le ipotesi di reato di abuso d'ufficio e falso ideologico in atto pubblico, mediante induzione in errore del pubblico ufficiale, che ruota attorno alla ristrutturazione della Torre dell'orologio di piazza Garibaldi. Secondo la formulazione accusatoria, infatti, avrebbe coperto le difformità rispetto al progetto della ristrutturazione immobiliare a vantaggio della società La Torre srl della quale faceva parte sua moglie, come socia con il 25% delle quote. Martini a novembre si era anche rivolto al Tribunale del lavoro denunciando un presunto mobbing da parte dell'amministrazione comunale nei suoi confronti ed aveva chiesto un risarcimento di circa 60mila euro, accogliendo poi di seguire la strada di una conciliazione, avanzata lo scorso febbraio.
 
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