Trovata salmonella anche nell'Adigetto: scatta lo stop all'irrigazione

Martedì 10 Settembre 2019 di Francesco Campi
L'Adigetto a Lendinara
BADIA POLESINE - Altre positività alla salmonella, quindi altre notizie negative per le acque polesane. Perché non c’è solo l’Adige, ma tutta una rete che si dirama proprio dal fiume che nasce in Val Venosta ed arriva a bagnare il Polesine dopo aver attraversato, fra le altre, le città di Trento e Verona. E anche nei canali che sono alimentati dall’Adige, Adigetto compreso, è stata rilevata la presenza del batterio della salmonella.
 
Ieri, infatti, l’Ulss ha dato conto dei risultati delle analisi arrivati dal laboratorio Arpav di Venezia sui campioni che erano stati prelevati, il 3 settembre scorso, alla presa della Bova, a Badia Polesine, che alimenta l’Adigetto, che dopo aver attraversato Badia, bagna anche Lendinara, Villanova del Ghebbo, Costa, Rovigo e Villadose per finire poi nel Canalbianco in territorio adriese, alla condotta in pressione “Villafora”, sempre a Badia, ed alla condotta in pressione “Pioppi” di Lusia.
I tre risultati, spiega l’Ulss in una nota, «sono stati comunicati ai sindaci dei Comuni interessati, suggerendo in via cautelativa di emettere idoneo provvedimento sindacale che vieti l’irrigazione  per aspersione con le acque derivanti dal fiume Adige dei prodotti agricoli destinati ad essere consumati a crudo (frutta e verdura)». Ordinanza già emessa nei giorni scorsi dai sindaci di Rovigo, San Martino e Rosolina, dopo che i campionamenti nell’Adige effettuati sulle sponde dei tra rispettivi comuni avevano a loro volta riscontrato la presenza di salmonella. Nessun problema, va ribadito, per l’acqua di rubinetto, depurata dagli impianti di potabilizzazione. La precauzione è quella di lavare sempre bene frutta e verdura ed evitare, casomai qualcuno ne avesse l’intenzione, di mangiare crudo il pesce pescato nell’Adige o nei canali.
A far scattare l’allarme, il 30 agosto, sono state le ordinanze dei sindaci di Vescovana e Anguillara, gli unici ad essere stati avvisati dall’Ulss 6 Euganea della presenza della salmonella nei campioni che l’Arpav patavino aveva prelevato il 17 agosto nell’Adige. Il sindaco di Lusia Luca Prando, anche se il campionamento effettuato proprio da Arpav nell’Adige nel tratto ricadente sotto il suo comune non aveva riscontrato la presenza del batterio della salmonella, anche se, del resto, a San Martino, sono arrivati risultati opposti dai due campioni prelevati lo stesso giorno in due diversi punti, distanti poche centinaia di metri, lo stesso giorno ha inviato una nota informativa: «Per precauzione ribadisco le raccomandazioni già emanate dall’Ulss 5: evitare l’irrigazione per aspersione e comunque lavare bene i prodotti alimentari con acqua potabile. Ad ogni modo, le aziende orticole di Lusia utilizzano soprattutto tipologie di irrigazione come quella a goccia o a subirrigazione che non comportano rischio di contaminazione. Inoltre molte aziende, con cadenza settimanale, per contratto con i loro clienti, sottopongono le acque di irrigazione a continue analisi di laboratorio tramite laboratori autorizzati e fino ad ora non è mai stato riscontrato nessun problema di presenza del batterio salmonella».
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