Scuola e asilo al via: «I bambini no vax restano a casa»

Lunedì 9 Settembre 2019 di Mauro Favaro
Treviso. Scuola e asilo al via: «I bambini no vax restano a casa»
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TREVISO - «Spero non ci siano genitori che intendano lanciare delle sfide presentandosi davanti agli asili nel primo giorno del nuovo anno scolastico per chiedere di far entrare anche il proprio figlio non in regola con l'obbligo vaccinale. In casi del genere non potrebbero che ricevere come risposta un atto di inammissibilità. La legge è in vigore ormai da tempo. Tutti conoscono i termini. Con l'inizio del nuovo anno nelle materne potranno entrare solamente gli alunni che hanno risposto all'obbligo vaccinale». E' di fatto un appello al mondo dei no-vax quello lanciato da Francis Contessotto. Il presidente della Fism di Treviso, la federazione provinciale che nella Marca raggruppa 220 asili paritari, frequentati da quasi 17mila bambini, auspica che non ci siano provocazioni che potrebbero sfociare solo in un muro contro muro. 
 
IL BANCO DI PROVALo scorso anno in alcune situazioni è stato addirittura richiesto l'intervento delle forze dell'ordine. Le scuole non vorrebbero che si arrivasse a tanto. Il momento della verità si avvicina. Tra oggi e mercoledì torneranno sui banchi i bambini dai tre ai sei anni delle materne del trevigiano. L'Usl della Marca ha calcolato che in questa fascia d'età ci sono 600 bambini che non hanno ancora effettuato nemmeno un vaccino. Totalmente inadempienti, è la loro classificazione tecnica. Se si guarda alle singole coperture, poi, si scopre che sono i mille bambini trevigiani in età da materna ancora non vaccinati contro il morbillo. Alcune famiglie no-vax speravano in una modifica della legge Lorenzin. Che alla fine non c'è stata. Quante di queste si presenteranno negli asili per il primo giorno del nuovo anno? I coordinatori delle strutture sperano nessuna. A quanto pare le paritarie hanno qualche preoccupazione in più rispetto alle scuole dell'infanzia statali. Nell'istituto comprensivo Coletti di Treviso, ad esempio, gli alunni degli asili sono tutti in regola. In quello delle Stefanini, sempre a Treviso, c'era un bambino che non aveva risposto all'obbligo vaccinale ma che poi è corso ai ripari. «Non ci sono state segnalate grosse difficoltà su questo fronte», conferma Barbara Sardella, dirigente dell'ufficio scolastico provinciale. 
L'ATTENZIONEL'attenzione ora è in particolare sulle paritarie. Soprattutto nella zona tra Castelfranco, Asolo e l'area del Grappa. Qui le coperture sono rimaste relativamente basse. L'indicatore classico per misurare l'adesione è l'antipolio. Il distretto di Treviso è sopra il 95 per cento. Quello di Pieve di Soligo viaggia sul 92 per cento. Mentre il distretto dell'ex Usl di Asolo fatica tra l'87 e l'88 per cento. «A livello generale la meda ci dice che potrebbero esserci tra i due e i tre bambini per scuola non in regola con l'obbligo vaccinale fa il quadro Contessotto certo, la distribuzione può variare. Ma non si tratta di un gruppetto piccolissimo». L'azienda sanitaria ha già passato in rassegna gli elenchi degli iscritti inoltrati dalle scuole. Ed è costantemente pronta ad aggiornarli. Tra i bambini che potranno frequentare gli asili senza problemi, infatti, non ci sono solamente quelli che hanno fatto tutti i vaccini obbligatori, ma anche quelli per i quali le rispettive famiglie hanno almeno preso un appuntamento con l'Usl per procedere con le iniezioni. «In questi casi gli appuntamenti vengono fissati in tempi brevi», ha spiegato Sandro Cinquetti, direttore del servizio Igiene e Sanità pubblica dell'azienda sanitaria. Di conseguenza nessuno potrà più giocare con gli appuntamenti chiedendo dei continui rinvii, come successo nello scorso anno scolastico. 
Mauro Favaro 
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