Migranti, numeri in picchiata, ora sono scesi a ottocento

Lunedì 9 Settembre 2019 di Davide Tamiello
IMMIGRAZIONE Migranti in attesa di partire verso un centro di accoglienza
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MESTRE Migranti, dove eravamo rimasti? Chiusa definitivamente l’ex base di Cona, l’hub di prima accoglienza arrivato a contenere fino a più di 1.500 richiedenti asilo, poi finito al centro di furiose polemiche (e inchieste giudiziarie) sulla gestione da parte della cooperativa padovana Edeco, i numeri sono scesi in picchiata.  Un processo iniziato lentamente, con una graduale procedura di svuotamento, e arrivata a ultimare il suo iter solo alcuni mesi fa. I dati della prefettura oggi dicono che i migranti nell’area metropolitana di Venezia sono 822, oltre 200 in meno rispetto ad aprile, quando erano 1.073. L’obiettivo dell’ufficio territoriale di governo (anche in vista del fenomeno dei “dublinanti di ritorno”) resta quello di trovare 900 posti. Per ora siamo più o meno a metà: il prossimo  bando, per strutture collettive sopra le 50 persone, dovrebbe andare a completare la richiesta.
CASE DEMANIALI
Le procedure più avanzate sono quelle a Portogruaro, per quanto riguarda le case demaniali di via San Giacomo, prima assegnate ai militari dell’esercito. Ormai sono in via di aggiudicazione: 49 posti che saranno a disposizione a breve. Poi c’è il primo bando della prefettura per unità abitative sotto i 50 posti. Qui, sono in fase di valutazione e offerta tecnica altri 353 tra varie strutture di tutta l’area metropolitana.
Si tratta di conferme: strutture, cioè, che avevano già l’appalto e a cui verrà riconfermato (secondo i nuovi parametri, però, aggiornati in base al decreto Sicurezza). Tra queste c’è anche la cooperativa Edeco, che mantiene la gestione di villa Spica a Dolo, dimora storica riservata all’accoglienza delle donne.
Ci sono in ballo altri 47 posti (da definire) per il secondo bando, quello riservato a strutture collettive sotto ai 50 posti, e poi ci sarà una nuova gara per strutture collettive sopra i 50 posti. Con questo bando si dovrebbe arrivare a completare la richiesta, grazie a una struttura alberghiera di Fiesso d’Artico.
I BANDI
Le nuove regole previste dal decreto Salvini hanno ridotto all’osso le politiche di integrazione. In primis, è stato tagliato l’importo giornaliero pro migrante: dai tanto discussi 35 euro a 21,35. Come? Eliminando corsi di italiano e attività di inserimento al lavoro o attività ricreative e culturali. Il pocket money (i soldi che, di fatto, rimangono nelle tasche dei richiedenti asilo) rimane invariato (2,5 euro) mentre cambiano le modalità di offerta.
Ci dovrà essere un servizio base di mediazione linguistico-culturale, dovranno essere fornite le materie prime per i pasti e per le pulizie (ma saranno gli ospiti a dover cucinare e tenere in ordine gli alloggi) e sarà garantita un’assistenza medica di massimo 200 euro l’anno oltre il sistema sanitario nazionale.
I NUMERI
I dati, quindi, danno un calo sostanziale delle presenze. Rimane però il fenomeno dei “dublinanti di ritorno”: Austria e Germania, in particolare, sono pronti a imbarcare su un volo per l’Italia diversi ospiti.
Nel 2018 nel Veneziano ne erano arrivati 133: numeri non particolarmente pesanti, ma bisognerà trovare un posto anche a loro, motivo per cui l’obiettivo della prefettura sarebbe quello di avere una coperta un po’ più lunga (oltre i mille posti) per essere al sicuro in caso di rientri più corposi del previsto.
Davide Tamiello
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Ultimo aggiornamento: 08:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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