Ricette digitali, farmacisti in rivolta: «Troppi ritardi, pazienti esasperati»

Domenica 8 Settembre 2019
Ricette digitali, farmacisti in rivolta: «Troppi ritardi, pazienti esasperati»
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ROVIGO - Una novità digitale che avrebbe dovuto semplificare le procedure di prescrizione e aumentare la sicurezza delle erogazioni di farmaci. E che invece finisce con il creare disagi ai pazienti, facendo rimpiangere il vecchio sistema cartaceo. La rete informatica della Regione, su cui si appoggia il sistema della ricetta elettronica, ultimamente fa acqua. E i pazienti restano a bocca asciutta. Nel senso che i farmacisti non sono in grado di consegnare le medicine prescritte. Chiaramente i pazienti sono costretti a tornare più e più volte in farmacia, lamentandosi con i farmacisti e con il medico curante.  
IL SISTEMA
Come funziona? Dall’aprile 2015 le prescrizioni di medicinali, visite ed esami sono diventante digitali. La trasformazione digitale in un primo momento prevedeva la sostituzione della vecchia ricetta rossa con un pro memoria su foglio bianco riportante i dati identificativi della ricetta digitale e il codice fiscale del paziente. Negli ultimi mesi anche il foglio bianco sta scomparendo: ormai per prescrivere farmaci, visite o esami, di solito il medico non compila più la ricetta; si collega con il suo computer al «Sistema di accoglienza centrale tessera sanitaria» (Sar) e inserisce il proprio numero identificativo, i dati del paziente, il medicinale o gli accertamenti necessari, il quesito diagnostico, cioè il problema di salute che motiva la richiesta della prestazione, eventuali esenzioni (per reddito o per patologia) e il codice per le visite specialistiche. Per ritirare un farmaco è sufficiente andare in farmacia con il tesserino sanitario. Dal codice fiscale, il farmacista recupera la prescrizione ed eroga le medicine. Una volta erogato il farmaco, non è più possibile riutilizzare la prescrizione in un’altra farmacia.
SICUREZZA
Ecco perché, sulla carta, il sistema digitale risulta più sicuro. Il problema è che il sistema informatico a volte non è affidabile e nel momento in cui il paziente, dopo la visita dal medico e relativa prescrizione, si reca in farmacia non c’è modo di risalire alla prescrizione medica. Blocco del sistema, collegamento troppo lento, gli errori sono sempre di tipo tecnico. Un sistema lento genera code e lunghe attese in farmacia, complica il lavoro dei farmacisti e scontenta anche i pazienti, costretti spesso a tornare in un secondo momento.
LA PROTESTA DEI FARMACISTI
Così, dopo mesi di attesa, la pazienza dei farmacisti è finita. Federfarma Rovigo, sulla scorta di quanto fatto da Federfarma Veneto, informa che il sistema informatico regionale è vittima di problemi tecnici, rallentamenti e black out che non consentono ai farmacisti di erogare i farmaci prescritti. «Si tratta di un malfunzionamento frequente che sta creando notevoli disagi ai pazienti e al lavoro quotidiano dei farmacisti: Federfarma ci tiene a sottolineare che le farmacie non sono in alcun modo responsabili di tali disservizi e informa di essersi già attivata presso le autorità regionali competenti per segnalare il problema e sollecitarne una pronta risoluzione». Sulla scorta delle nostre segnalazioni di Federfarrma, l’Azienda Zero si è scusata sul suo sito per i disagi.
Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 09:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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