Fulminato dalla leucemia a 59 anni: addio allo storico commerciante

Mercoledì 4 Settembre 2019 di Enzo Fuso
Massimo Guolo
LENDINARA - Si svolgeranno oggi alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Santa Sofia i funerali di Massimo Guolo, spentosi domenica sera all’ospedale civile di Rovigo dopo una breve malattia. Aveva 59 anni. Alle 15 la formazione e la partenza del corteo dall’obitorio Rovigo. Lascia mamma Albertina; solo pochi mesi fa aveva perso papà Lino. Guolo abitava in via Santa Lucia dove aveva una bottega di scarpe, non era sposato e viveva in una abitazione accanto a quella dei genitori.  
Era titolare anche di una licenza di ambulante e frequentava i mercati della zona.  Aveva ereditato il mestiere dal padre ed era noto per la sua puntualità e correttezza. Era appassionato del suo lavoro. Aveva seguito le orme del padre che gli aveva aperto la strada frequentando i mercati di Lusia, Fiesso Umbertiano, Badia Polesine, Ficarolo, Pontelagoscuro e Lendinara. Non mancava mai, non conosceva vacanze e il suo impegno era sempre rivolto al suo lavoro. Di salute cagionevole soffriva d’asma e nei giorni caldi faceva fatica a respirare. Era di carattere forte, al quale accompagnava una indole umile e paziente. 
L’OPERAZIONE
Tre anni fa era stato operato alle anche, ma non per questo si era ritirato dal mestiere. Anche adesso nell’avvicinarsi della terribile malattia che l’ha stroncato, una leucemia, non aveva rinunciato a nessuno dei suoi “posteggi”. Gli amici lo ricordano come un romantico, che amava la vita e aveva fiducia nel futuro. Gli piaceva l’ordine e la correttezza ed era molto rispettoso nei rapporti con gli altri. Nessuno lo aveva mai udito alzare la voce. Il suo unico cruccio era stato di non essere riuscito a formarsi una famiglia sua. Attaccatissimo alla madre, invalida, si è sempre preso cura di lei anche nei suoi ultimi giorni di vita. 
AZIENDA STORICA
La madre preferiva infatti le sue cure ai servizi sanitari del comune che, conoscendo la situazione in cui si trovavano madre e figlio, monitoravano comunque quotidianamente la famiglia. Il mercato perde un nome quasi storico tra gli ambulanti, dato che i Guolo vendevano scarpe da oltre 50 anni. E via Santa Lucia perde anche una bottega che ne era quasi un simbolo e che Massimo aveva voluto mantenere senza cedere alle lusinghe del supermercato. Una vita dedicata al lavoro che era diventato come la famiglia. 
Ultimo aggiornamento: 08:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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