Giorgia paralizzata da una rara malattia a quattro anni lotta per vivere

Martedì 3 Settembre 2019 di Alberto Comisso
Il Burlo di Trieste dove è ricoverata la piccola Giorgia
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PORDENONE -  Paralizzata dal collo in giù. Da due settimane Giorgia, una bambina di quattro anni di Pordenone, si trova ricoverata nel reparto di  Terapia intensiva dell’ospedale Burlo Garofolo di Trieste. I medici, che l’hanno sottoposta a tutta una serie di controlli ed accertamenti, pensano che la piccola sia affetta da mielite trasversa, un’infiammazione acuta della sostanza grigia e della sostanza bianca in uno o più segmenti adiacenti del midollo spinale. Le è stato somministrato un farmaco immunosoppressore per capire se, effettivamente, si tratta di mielite oppure di qualche altra patologia. Difficile esprimersi in questa fase anche se, come ha riferito mamma Francesca, «piccolissimi segnali di miglioramento ci sono». Ieri Giorgia aveva cominciato appena a muovere le gambe. 
 A causa della patologia di cui è affetta e che colpisce il sistema nervoso, Giorgia deve tenere il sondino per respirare. «Quando due settimane fa l’hanno ricoverata - spiega la madre - ha cominciato a perdere la funzionalità anche della vescica e dello stomaco. I medici l’hanno sottoposta a plasmaferesi (una specie di dialisi che toglie il plasma dal sangue per metterne di nuovo), a tre rachicentesi (punture lombari che servono per prelevare il liquido cefalorachidiano), a quattro cicli di immunoglobuline in vena e, da qualche giorno, le stanno somministrando un farmaco immunosoppressore. Da quando l’hanno ricoverata, le hanno applicato numerose cannule per le flebo, il catetere per urinare e due cateteri arteriosi: uno per la plasmaferesi e uno per i farmaci. Anche i medici che la stanno curando, non avendo troppi elementi conoscitivi, stanno andando per tentativi».
SPERANZA HOUSTON
Nei giorni scorsi mamma Francesca ha provato a contattare un medico italiano a Houston, in Texas, che ha avviato un Centro per il trattamento di cellule staminali e nanomolecole. Un esperto, tra l’altro, di patologie che interessano il midollo spinale. «Siamo fiduciosi di ottenere una risposta – dice – ma, eventualmente, non sapremmo poi come far fronte alle spese che ne potrebbero derivare. Io non lavoro, il mio compagno è disoccupato dal 31 luglio».
Su Facebook, intanto, per aiutare la famiglia è stata aperta una raccolta fondi per Giorgia che sta già avendo riscontri positivi. La piccola aveva cominciato a camminare male due anni e nove mesi fa. «Dopo aver avuto improvvisamente febbre molto alta – ricorda la madre –, le si erano paralizzati collo e braccio destro. Portata al Pronto soccorso di Pordenone, le era stato somministrato dell’antinfiammatorio che aveva riportato la situazione alla normalità». Nella piccola, però, c’era qualcosa di strano: camminava ricurva in avanti e con le braccia all’indietro, fattori dovuti ad una lassità legamentosa.
IL TRACOLLO
A giugno di quest’anno, però, la situazione è precipitata. «Dopo due giorni di mare – chiarisce la mamma – non si reggeva più in piedi. Una volta al Burlo Garofolo, una risonanza magnetica ha permesso di vedere che il midollo di Giorgia era infiammato e presentava un edema alla base del collo. Curata con cortisonici ed immunoglobuline, dopo dieci giorni era stata rimandata a casa. Mentre la fisioterapia serviva a riabilitarla, le dosi di cortisone, lentamente, le sono state ridotte. Purtroppo a Giorgia è tornata la febbre e, una volta riportata all’ospedale, due settimane fa ha cominciato a rimanere paralizzata: non si muove dal collo in giù e, come se non bastasse, ha cominciato a perdere la funzionalità di vescica e stomaco. Il problema - conclude la mamma - è che i medici non sanno ancora esattamente cos’ha. Non resta che aspettare e sperare».
Ultimo aggiornamento: 8 Ottobre, 16:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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