Cacciari: «Accordo di governo Pd-M5s, manovra di palazzo indecente»

Domenica 25 Agosto 2019
Massimo Cacciari
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VENEZIA - I deputati grillini «non vogliono andare a casa. E i dirigenti ne sono consapevoli. Quindi, il doppio forno è di tutti». Lo dice in un'intervista a Qn Massimo Cacciari, il filosofo che fu sindaco di Venezia, che giudica il possibile accordo Pd - M5s «una manovra di Palazzo indecente». L'ex sindaco di Venezia trova «surreale che, dopo aver sparato a palle incatenate per anni, essersi insultati, essersene dette di tutti i colori, adesso Pd e 5 Stelle cerchino accordi senza aver fatto un minimo di autocritica. Non erano dei populisti terribili? E allora perché tentare un governo assieme? Qualche passo per fare in modo che non appaia una manovra di Palazzo mi parrebbe opportuno». Oggi è Renzi nel Pd ad avere promosso con forza l'accordo con il M5s, nonostante avesse bloccato in passato ogni tentativo: «Ma ci vogliamo rendere conto di dove siamo arrivati? A che livello? - osserva-. Così si dà fiato a Salvini». Il fatto che il leader della Lega non chiuda la porta a Di Maio è un'altra «indecenza terribile. Prima fa fuoco e fiamme, poi ritira tutto. Che roba. Non credo, o spero, che il capo dello Stato Sergio Mattarella possa avallare un ritorno a un governo gialloverde...». In caso di elezioni, «tutta questa catastrofe in arrivo non la vedo. Volete che non si riesca a fare un governo di scopo che rimetta due conti in ordine per la prossima legge di bilancio? Maddai». Oggi i supposti big «sono tutte terze o quarte file della politica». Zingaretti è «un bravo amministratore. Però da qui a pensarlo come un leader politico ce ne corre» dice. Mentre Renzi «aspetta di fare un suo partito. Oppure, se l'Emilia-Romagna cede, di riprendersi il partito». Il problema, per Cacciari, sta anche nei social: «La politica dovrebbe guidare l'opinione pubblica. Non farsi guidare...».
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