Treviso celebra il mestiere più antico
Burlesque, vecchio casino in piazza

Sabato 24 Agosto 2019 di Elena Filini
Una compagnia di Burlesque assoldata per interpretare le antiche entreneuse e alla sera balletto hot sotto le stelle
24
TREVISO - La piazza trasformata in un antico casino, una compagnia di Burlesque assoldata per interpretare le antiche entreneuse e la sera balletto hot sotto le stelle. Quando si dice il fascino degli antichi mestieri. «Volevamo una cosa un po’ forte per rivitalizzare piazza Pio X che nel tempo si è trasformata in un parcheggio» spiega l’organizzazione. Ed ecco che il nuovo rinascimento della città alza la temperatura. Un’iniziativa senza dubbio di largo richiamo quella immaginata dall’Associazione Doge per il weekend del 31 agosto a Treviso: per due giorni piazza Pio X e via dei Dall’oro si trasformeranno in una grande bottega a cielo aperto, dove artigiani e artisti porteranno i mestieri dell’arrotino, dell’indoratore, dell’allevatore del baco da seta. E nel novero delle antiche sapienze manuali poteva forse mancare quello del budoir?
    
«Questa è la zona della città che nei secoli è andata popolandosi di bordelli e case chiuse -dettaglia il presidente Giorgio Bughetto- secondo noi, dunque, in una sorta di ricostruzione storica della città del passato, non poteva mancare l’arte del casino. Così ci siamo attrezzati». Hanno fatto le cose in grande: una scenografia di 2 metri per 10 che simula l’ingresso di una casa chiusa, poi tavolini e divanetti e la presenza di alcune magnifiche ragazze. «Mostreranno le proprie grazie, nel limite del consentito» ammicca Bughetto. Abiti succinti, atmosfere d’antan per un weekend destinato a far discutere. La storicità è documentata. Treviso come Amsterdam: il vero e proprio quartiere a luci rosse della città si trovava a pochi passi dai luoghi simbolo della cristianità a Treviso, ovvero il tempio di San Nicolò e il Duomo. Parliamo della leggendaria Cae de Oro e di via Castelmenardo e via delle Oche (ora via Toniolo), una zona in cui le case chiuse erano numerose e accoglievano clienti di ogni tipo. Le case chiuse più note dell’epoca in città erano Dotto, della Ada, quello della Menta, della Leda (il più costoso), il Piccolo Eden (solo donne di alto borgo, spesso sposate e con figli) ma le cronache dell’epoca ricordano anche quella in via Roggia e nell’attuale piazza San Parisio. Alla prostituzione ufficiale, con tanto di carabiniere all’esterno di ogni bordello per regolarne gli ingressi (ne esisteva spesso però una secondaria per i clienti più in vista), andava sommata anche quella clandestina, sia in case private che sulle mura cittadine. Ecco dunque che la geografia della trasgressione viene perfettamente rispettata dalla mostra Antichi Mestieri. L’associazione il Doge è nata un paio di anni fa come braccio culturale dell’Anmig (associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra), che riunisce i mutilati di guerra. Il nome e i vessilli tradiscono un interesse dichiarato per la storia della Serenissima e per le origini delle città sotto l’influenza del Leone di San Marco. «Proponiamo ogni anno un paio di mostre all’interno dei locali dell’Anmig -continua il presidente- ma hanno un impatto relativo, soprattutto in un contesto urbano in cui a farla da padrone davvero sono le auto». E quindi ecco la ricerca dell’identità di Piazza Pio X passa anche per mosse di comunicazione audaci. Una comunicazione un po’ ruffiana per ottenere interesse? «Non dico di no -risponde con prontezza- ma l’obiettivo è quello di accendere i riflettori su questo quadrante della città». La due giorni, che gode del patrocinio del Comune, si trova a due passi dal seminario. «Faremo discutere? Lo immagino e me lo auguro. Noi facciamo comunque un’operazione storica». Le girls e l’allegoria dell’antico bordello saranno presenti per tutta la durata della kermesse. «Il Comune è a conoscenza di tutti gli antichi mestieri. Abbiamo inviato la documentazione e invitato il sindaco e il vicesindaco. All’inaugurazione di sabato sarà presente anche la compagnia di Burlesque». Cioè taglio del nastro amministratori e maitresse? «E perchè no» sorridono dall’associazione. C’era una volta una Treviso all’insegna della trasgressione, la Treviso dei bordelli, sulla falsariga di quanto avviene oggi su Terraglio e Pontebbana. Poi arrivò la legge Merlin, nel 1958, e si concluse definitivamente un’epoca. Fino al prossimo 31 agosto per la kermesse Antichi Mestieri di Treviso. L’unica certezza è che, almeno in questo caso, non si tratterà di una mostra mercato.
Ultimo aggiornamento: 18:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci