Dengue. Punta dalla zanzara tigre ai Caraibi, torna col virus: un intero quartiere disinfestato

Venerdì 23 Agosto 2019 di Gabriele Pipia
Dengue. Punta dalla zanzara tigre ai Caraibi, torna col virus: un intero quartiere disinfestato
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PADOVA - Emergenza sanitaria dovuta al virus Dengue trasmesso dalla zanzara tigre. È questo il nome dell'ordinanza sindacale firmata l'altro ieri dall'assessore Cristina Piva, facendo le veci del sindaco Sergio Giordani. L'allarme è scattato all'Arcella e in particolare nell'area di via Buonarroti. Qui vive una donna di mezza età da poco rientrata da una vacanza ai Caraibi, dove è stata punta contraendo il virus. È il primo caso che si verifica quest'anno in provincia e, stando al report trasmesso proprio ieri dalla Regione, fa seguito ai quattro casi padovani di virus West Nile. È stata l'azienda sanitaria a segnalare il problema al Comune di Padova. Immediatamente è stato messo in atto il protocollo definito dalla Regione, che prevede interventi adulticidi, larvicidi e di eliminazione dei focolai larvali per un raggio minimo di 100 metri dal luogo dove si sono manifestati i casi di contagio, con possibilità di  ampliare il raggio d'azione. L'area su cui si sono concentrati gli esperti della Ulss 6 comprende via Buonarrotti e le strade laterali. L'obiettivo è scongiurare il diffondersi del virus attraverso altri insetti. 
LA MALATTIALa febbre Dengue è una malattia infettiva tropicale. È trasmessa da zanzare del genere Aedes. Si presenta con febbre, cefalea, dolori e un esantema simile a quello del morbillo. In una piccola percentuale dei casi si sviluppa una febbre emorragica pericolosa che può evolvere in shock circolatorio. «La terapia di supporto - spiegano gli esperti - si basa sull'idratazione in caso di una forma lieve-moderata di malattia e, nei casi più gravi, sulla somministrazione endovenosa di liquidi». 
I CONSIGLINell'ordinanza sindacale sono riportati anche gli inviti a chi abbia disponibilità di aree strutturate con sistemi di raccolta delle acque meteoriche. Il Comune ricorda di evitare l'abbandono negli spazi aperti di contenitori nei quali possa raccogliersi acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta d'acqua stagnante. E poi ancora: tenere sgombri i cortili e le aree aperte da erbacce da sterpi e rifiuti di ogni genere e sistemarli in modo da evitare il ristagno delle acque meteoriche o di qualsiasi altra provenienza, provvedere nei cortili e nei terreni scoperti dei centri abitati al taglio periodico dell'erba onde impedire l'annidamento di adulti di zanzara, svuotare le piscine non in esercizio e le fontane o eseguirvi adeguati trattamenti larvicidi. 
IL RAPPORTOProprio ieri la Regione ha fatto il punto della situazione. Da gennaio i casi di febbre Dengue in Veneto sono stati 18: le vittime sono tutte persone che avevano soggiornato all'estero e in particolare ad Antigua, Bali, Cuba, Kenya, Maldive, Sri Lanka, Thailandia, Nigeria e Messico. 
«Salta subito all'occhio fa notare l'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin il positivo crollo dei casi di West Nile, scesi quest'anno a 10 totali (compreso uno ancora dubbio), contro i 105 (con 34 forme neuroinvasive) che si registrarono il 21 agosto 2018». Di questi, quattro sono i casi padovani registrati durante l'estate, senza alcun decesso: Trebaseleghe, Conselve, Lozzo Atestino e Maserà. «I fattori di questa diminuzione - spiega l'assessore - sono molteplici, ma un contributo importante lo ha dato il Piano Straordinario di disinfestazione definito e attuato lo scorso anno». 
Gabriele Pipia
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