Mamma muore di tumore per far nascere la figlia. L'ultima ninna nanna, lo struggente ​addio di Glory alla sua bambina

Venerdì 23 Agosto 2019 di Elena Filini
L'ultima ninna nanna, lo struggente addio di Glory alla sua bambina
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TREVISO - Il tempo cancella le fattezze del viso. Ma la voce, quella no. E Glory Obibo, come Elisa Girotto, come tutte le mamme sfortunate che devono lasciare qui i propri figli anzitempo, canta. Una dolcissima ninna nanna afro, un canto di disperazione e d'amore. L'ultima tenerissima e struggente ninna nanna cantata alla sua creatura incornicia una storia di amore oltre ogni egoismo, oltre ogni tutela di sé, Solo per dare la Vita.

L'ULTIMO SALUTO QUESTA MATTINA Il funerale di mamma Glory, il marito: «Grazie amore mio»

Così il Governatore Luca Zaia esce dall'abito istituzionale per offrire parole di viva commozione di fronte ad una storia straordinaria. Il sorriso di Glory Obibo, la mamma nigeriana che ha interrotto le cure contro il tumore per far nascere sua figlia Greta, si è spento domenica. Aveva 29 anni e dopo una vita durissima, finalmente a Treviso aveva avuto in sorte l'incontro con Samuele Nascimben, l'amore, il matrimonio e la maternità. 
 
IL DRAMMAPoi il black-out e quella diagnosi impietosa. Tumore triplonegativo. Non c'è più tempo, ma l'unica speranza sono le cure. Glory scuote la testa e dice no. Per lei sua figlia viene prima di tutto. Prima della sua stessa vita. Sceglie di ridurre al minimo i farmaci, di non curarsi. Sa perfettamente a cosa va incontro. Ma nessuno più di lei conosce la parola destino. Per destino è partita, per destino è sfuggita alle angherie e alla morte. Per destino è arrivata in Italia, per destino ha incontrato, un giorno, Samuele. C'era un disegno. E lei si affida a quel disegno e alla sua fede profondissima. Oggi alle 10 a Dosson si terrà il funerale con doppio rito, cattolico ed evangelico. Una scelta dettata dal desiderio di raccontare appieno le due anime di Glory. Ma il ricordo di questa giovane donna piena di coraggio, che ha attraversato il Mediterraneo in barcone per una vita migliore e ha lottato fino all'ultimo respiro, avrà sempre il suono caldo e roco di quella ninna nanna. Ed è il sapore di quella musica ancestrale a colpire nel profondo. 
L'ULTIMO ABBRACCIOQuesta giovane donna -prosegue Zaia- dopo il dolore di un aborto, ha ricevuto la notizia più bella: l'attesa di una bimba. Subito dopo l'inizio della gravidanza, l'incubo peggiore: un tumore triplo negativo al seno. Glory non ci ha pensato un minuto: quella creatura doveva nascere, e così ha scelto di non curarsi. Greta è venuta alla luce tre mesi fa. Domenica scorsa Glory è morta abbracciando la piccola e il marito Samuele. Le mamme sono giovani per sempre, negli occhi dei loro figli. Ma Greta crescerà e chiederà di sapere, di avere ricordi tangibili, di poter fissare qualcosa di sua madre nel cuore. Una fotografia, il ricordo della sua straordinaria e contagiosa risata. Ed ecco che Samuele ha voluto costruire un piccolo cassetto di immagini segrete. Fotogrammi di intimità familiare. Una coperta a scacchi, la tv in sottofondo. Glory è già allettata, per trasmettere il suo amore a Greta può solo usare le braccia e la voce. Ed ecco il rito antico, il gesto antichissimo di Maria, la nenia dolcissima, in quel lessico famigliare che è un piccolo codice. Una ninna nanna e Glory raccomanda a Dio sua figlia. 
L'INCONTROPoi si interrompe, la voce le si spezza, non si può essere sempre positivi e sicuri. «Era arrivata in Italia nel 2011 in barcone» ha spiegato il marito. Piacenza, Torino e infine Treviso. «Un giorno in corso del Popolo vedo una ragazza sola e triste. Piangeva. Non sono riuscito a non fermarmi». Così Samuele racconta la loro storia, l'incontro poi l'avvicinamento e infine la sfida alle convenzioni e ai pregiudizi. «Glory amava la vita, era testardamente positiva, un uragano di simpatia. Impossibile non volerle bene». Le nozze e poi l'annuncio sperato: stava per diventare mamma. La prima volta la gravidanza si interruppe, ma la seconda ogni cosa stava facendo il suo corso. Solo che strisciante e implacabile cresceva, insieme a Greta, anche il triplonegativo al seno. «Rifiutò le cure più invasive -confermano dal reparto di Oncologia del Ca' Foncello- e un giorno sua figlia dovrà sapere il grande sacrificio che Glory ha fatto per lei». In Nigeria la 29enne ha ancora la madre. «Ma non ha voluto mai che sapesse della sua malattia -confermano i familiari- voleva solo che avessero notizie della nipotina Greta». Ora che tutto si è compiuto, è la bontà stessa di questa donna a rivivere nelle parole del marito che, insieme al dolore, ha incontrato la solidarietà di tantissime persone. Oggi ci saranno le lacrime, il dolore, l'abbraccio di un'intera comunità che si riscopre finalmente umana. Ma quella voce, quella ninna nanna sussurrata e roca, sarà il vero regalo di mamma Glory alla sua Greta. 
Elena Filini

Ultimo aggiornamento: 15:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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