Rovigo. Strade senza strisce e new jersey lasciati per mesi sull'asfalto

Giovedì 22 Agosto 2019 di Alberto Lucchin
Rovigo. Strade senza strisce e new jersey lasciati per mesi sull'asfalto
ROVIGO Tanti cantieri, ma anche caos sulle strade rodigine: segnaletica orizzontale assente, spartitraffico in plastica e transenne sembrano ormai destinati a diventare parte dell'arredo urbano di molti incroci stradali della città e l'abbandono di alcune zone private della città ha prodotto una invasione verde di rami, erbacce e sterpaglie.
Le strade del capoluogo, nelle ultime settimane, sono state al centro di un restyling generale. Erano anni che il Comune non interveniva così massicciamente per riasfaltare le principali vie cittadine. Cantieri, per la maggior parte, che erano stati avviati durante il commissariamento straordinario di Nicola Izzo, intervenuto a guidare Palazzo Nodari dopo la caduta dell'ex sindaco Massimo Bergamin, e qualcuno ereditato da quest'ultmo. Durante la redazione del bilancio previsionale, Izzo ha triplicato le spese a disposizione dell'ente per far eseguire le asfaltature. L'esempio principe di tutti questi cantieri è stato quello di corso del Popolo: nel tratto tra largo Salvo D'Acquisto e via Fleming è stato steso uno strato nuovo di bitume e le strisce delle corsie e dei parcheggi sono state tutte ridisegnate. Erano anni che il viale principale della città non era in così buone condizioni.
SEGNALETICAA quanto pare, non tutte le ciambelle riescono con il buco. L'altra faccia della medaglia, infatti, è rappresentata da viale Falcone e Borsellino (l'ex Circonvallazione ovest), perché nel tratto in cui è stata riasfaltata, tra viale Porta Po e via Curiel, avvenuto in contemporanea con il Corso, non è stata disegnata a terra la segnaletica orizzontale. Un problema non da poco, considerata la mole di traffico e il fatto che le auto in sosta al ponte del Bassanello, non avendo più le strisce a terra a ricordare le corsie e gli stop, non lasciano più lo spazio necessario alle manovre degli autobus, che hanno bisogno di molto spazio per eseguire la curva da viale Porta Po verso la circonvallazione. Questo costringe così gli ingombranti mezzi a fermarsi, attendere che le auto si spostino (quando gli è possibile) e poi riprendere la corsa.
Il discorso della segnaletica vale anche per viale della Pace, visto che mancano anche le strisce pedonali dall'incrocio con via Piva e a quello con via Tintoretto.
NEW JERSEY ETERNICi sono poi i new jersey di ponte Marabin, posizionati perché le auto non andassero più sulla corsia che era stata fatta per accedere su via Petrarca nella fallimentare sperimentazione della circolazione di accesso alla stazione dei treni con direzione Marabin-Fs poi diventata l'opposto come è oggi: sono lì da questo inverno e paiono destinati a restarci, quando non hanno più ragione ormai di essere lì e si potrebbe tornare a come era in passato, disegnando un'area zebrata di semplice segnaletica al suolo.
Stesso discorso per i new jersey in viale Porta Adige, antistanti l'hotel Cristallo, usati sempre per impedire manovre ormai vietate per uscire da viale Marconi e come salvagente per i pedoni, trovandosi su un passaggio pedonale: sarebbe l'occasione per costruire un verso salvagente di attraversamento con cordoli fissi. Ci sono poi sempre le transenne in via Verdi davanti al tribunale contro le auto che vi accedevano contromano da via Mazzini: dopo quasi 10 mesi dal cambio del senso di marcia, sembrano ormai inutili e intralciano lo stop.
Per concludere, c'è via Gattinara, invasa dai rami degli alberi dell'ex caserma Silvestri, in cui da anni nessuno mette più piede e non si potano le piante. Rami che rendono difficile il passaggio, la vista e anche l'incolumità di chi lì ci passa.
Alberto Lucchin
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