Coltello sul comodino, olio sulle scale: marito denuncia moglie per stalking

Lunedì 19 Agosto 2019 di Filippo De Gaspari
Il tribunale di Venezia
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Denuncia la moglie per maltrattamenti, atti persecutori, diffamazione e calunnia. Insomma, quando il presunto stalker è donna. Non ne poteva davvero più la vittima, un commerciante del Miranese, stremato per l’atteggiamento oppressivo fino allo sgarbo della moglie. Ha deciso così di portarla in tribunale, non per la separazione, bensì per querelarla.  D’altronde tra i due il matrimonio ha iniziato a sbriciolarsi praticamente subito dopo il “sì”, già in luna di miele. Tornati dal viaggio la donna scrive tramite avvocato al marito che vuole separarsi, sostenendo che lui ha una relazione con un’altra. L’uomo nega, ma tra i due ormai sembra (già) finita. A questo punto però la donna inizia a bersagliarlo di messaggi. Ma ciò che è peggio, come denunciato poi dall’uomo in procura, iniziano alcuni atti di danneggiamento messi in atto dalla moglie nei confronti del marito: una volta, come racconta l’uomo, patrocinato dall’avvocato Stefano Tigani, sarebbe arrivata addirittura a tagliarli alcuni vestiti e danneggiargli gli occhiali. Un’altra volta avrebbe tentato di farlo cadere dalle scale lasciando dell’olio a terra, infine gli avrebbe fatto trovare sul comodino un coltello da sub da 22 centimetri, quello usato dall’uomo per le sue immersioni.

 
Con il tempo il commerciante si trova costretto a girare con una valigia con i suoi beni più preziosi, portandosela ogni giorno al lavoro, perfino in bagno. Alla fine l’uomo, temendo per la sua incolumità, decide di lasciare casa. Mentre si tenta la causa di separazione, la donna passa al contrattacco sui social: in Facebook e Instagram produce post diffamatori verso il marito, accusandolo apertamente (con tanto di foto) di essere violento verso le donne e tirando in ballo anche la sua attività commerciale, non senza danni per i suoi affari. Ciliegina sulla torta, quantomai indigesta, di questo squinternato matrimonio è la convocazione in caserma dell’uomo da parte dei carabinieri, dopo che la moglie ha presentato nei suoi confronti una denuncia penale per lesioni personali: dice di essere stata strattonata e spintonata con conseguenti ferite guaribili in alcuni giorni.«Mai alzato le mani» giura l’uomo, che a quel punto, di fronte all’ennesima falsità, decide di querelare la moglie per calunnia. Ma non solo: la cita anche per diffamazione aggravata a causa dei post social, per maltrattamenti in famiglia a causa dei danneggiamenti subiti e per atti persecutori, visto che, sempre a detta dell’uomo, la moglie si apposta anche davanti alla sua attività e sotto l’abitazione della nuova compagna. Inoltre, ogni volta che lui torna nella casa di famiglia, a fianco di quella coniugale, per trovare il padre, lei lo filmerebbe con una videocamera. Esasperato ora l’uomo chiede all’autorità giudiziaria una misura cautelare nei confronti di quella che, a oggi, è ancora a tutti gli effetti sua moglie. Mai come in questo caso: agosto, moglie mia non ti conosco. 
Ultimo aggiornamento: 08:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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