Lacrime dalla statua della Madonna il venerdì alle 15. Il parroco "chiude" la chiesa

Domenica 18 Agosto 2019
Lacrime dalla statua della Madonna il venerdì alle 15. Il parroco "chiude" la chiesa
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PONTE DI PIAVE - Lacrime sulla statua in gesso della Vergine Maria nella chiesa di San Tommaso a Ponte di Piave. Le voci, prima timide e sommesse, si sono moltiplicate con il passare delle ore. Tanto che non si potevano più contenere. C'è chi le avrebbe viste almeno in due occasioni, il 2 e il 9 agosto: alcuni parrocchiani, un chierichetto e altri due bambini. Il fenomeno sta attirando diverse decine di fedeli. Tanto che ieri il parroco, don Gian Paolo Bano, al ritorno da un pellegrinaggio a Lourdes, ha deciso: la chiesa almeno per questo fine settimana aprirà solamente durante l'orario delle messe.

La madonnina conservata da quarant'anni all'interno di una cripta nella chiesa parrocchiale pontepiavense sarebbe stata vista con il volto ricoperto di lacrime in due occasioni. L'episodio, stando ai testimoni, sarebbe accaduto il 2 e il 9 agosto, due venerdì. E c'è chi parla anche di un orario ben preciso, le 15.

 
Giorno ed ora altamente simbolici per il cristiano: Gesù morì sul Calvario nel giorno della parasceve, ossia la vigilia della Pasqua ebraica, che per definizione cade di sabato. E all'ora nona, ossia alle tre del pomeriggio. Il terzo venerdì, l'altro ieri, la Madonna era posizionata, chiusa a chiave, in una cripta nella navata sinistra della chiesa. I fedeli non l'hanno potuta vedere. Anche se circola voce che qualche parrocchiano ha comunque dato un'occhiata alla statua. E il fenomeno si sarebbe ripetuto. Sarà vero? Come sempre avviene in questi casi, alcuni ci credono, altri si professano dubbiosi. Altri invece si attengono ai fatti nudi e crudi. E chi, come il parroco, ha deciso di proseguire con prudenza.
BLINDATA
La prima segnalazione dunque è avvenuto il 2 agosto scorso, primo venerdì del mese. La statua è stata notata da alcuni parrocchiani con il volto ricoperto di gocce d'acqua, anche se non si sa di che natura. Un fenomeno che aveva fatto drizzare le antenne a più di qualcuno. Ma la cosa era rimasta sottotraccia. Il fenomeno tuttavia si è ripresentato anche il venerdì successivo, 9 agosto. Per precauzione dunque nelle scorse ore la statua è stata chiusa a chiave all'interno della cripta. Una necessità per evitare chiacchiere e soprattutto per dare tempo al tempo. In altre parole: capire se il fenomeno si ripresenterà o meno. E attorno alla chiesa ieri si sono notati anche dei giri di controllo dei carabinieri.
IL PARROCO
Proprio ieri, terzo venerdì di questo agosto caldo in tutti i sensi, il parroco don Gian Paolo Bano è tornato da un pellegrinaggio a Lourdes con diocesi di Treviso e Unitalsi, l'associazione dei barellieri che accompagna i malati nella cittadina francese dove i fedeli pregano alla grotta dove nel 1858 è apparsa la Madonna a santa Bernardette. «Abbiamo cercato di avere prudenza già dall'inizio di questo episodio. Adesso, chiaramente, dobbiamo essere ancor più prudenti dopo quello che ho visto e sentito dopo il mio rientro dalla Francia. Nessuno aveva autorizzato a diffondere notizie su questo fatto, dobbiamo assolutamente essere prudenti e tornare al silenzio ed all'ascolto. Per chi crede, la Madonna è già nel cuore. Il rischio è creare qualche disagio e poco onore alla parrocchia e alla cittadinanza. Io in qualche modo adesso devo provvedere alle celebrazioni delle messe in orario normale (la prima ieri sera alle 19). Prima aprirò io la chiesa e al termine della celebrazione provvederò a chiudere le porte. Non possiamo andare oltre a questo servizio che ritengo doveroso da parte mia, anche se posso pensare che alcuni devoti possano avere il desiderio che la chiesa rimanga aperta. Magari da parte di qualcuno, ipotizzo, c'è un po' meno fede e un po' più di curiosità. In ogni caso, mi attengo alle indicazioni del mio vescovo e opererò in obbedienza a lui». Sull'episodio in sé don Gian Paolo spiega: «Al momento non ho nessun elemento per dimostrare che sia un fatto straordinario, dobbiamo solo attendere nel silenzio». Sarà quello che dirà durante la funzione domenicale? «Io spero di non attardarmi su questo, penso che il silenzio sia più rispondente al momento delicato. Sarebbe meglio non ingenerare confusione o chiacchiere, la cosa migliore è far parlare il Vangelo, non noi. E se ci atteniamo al Vangelo, lo stesso Gesù ha detto che nessun segno vi sarà dato se non il segno di Giona. Ossia del Crocifisso».
Gianandrea Rorato
Ultimo aggiornamento: 20 Agosto, 18:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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