Barchini sfrecciano come bolidi in laguna: alla guida ragazzi anche di 16 anni

Sabato 17 Agosto 2019
Barchini, ritornano le polemiche
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VENEZIA - Che un’ordinanza aggiornata sul moto ondoso e soprattutto tanti controlli sulla velocità siano necessari è un dato di fatto. Non ci sono solo i taxi e assimilati a correre a più non posso in laguna. Esistono anche flotte di barchini “senza patente” con motori da mille centimetri cubi utilizzabili in un’automobile che vengono portati a 60 cavalli e oltre e volano letteralmente sull’acqua. Lo fanno di giorno e lo fanno di notte. Corrono singolarmente e corrono anche in gruppi da due, dando l’impressione di fare delle vere e proprie gare clandestine di velocità. Per lo più i protagonisti di queste continue incursioni irresponsabili hanno tra i 16 e i 22 anni: corrono in mezzo alle barche, si mettono a cavalcioni del motore come se questo fosse uno stallone da domare, volano di notte a luci spente e passano ad ogni ora accanto alle motonavi spruzzando i turisti provenienti da Punta Sabbioni che di solito se la cavano con una risata. Non c’è però niente da ridere, perché dietro ad ognuno di questi  comportamenti si nasconde il pericolo di morte del conducente e anche dei passeggeri o di terze persone eventualmente coinvolte. Questa spavalderia nautica è anche il frutto di decenni di laissez faire da parte delle forze dell’ordine, le quali si limitano a fare una o due giornate di controlli d’estate tanto per far vedere che ci sono, ma alla fine controllano documenti e dotazioni senza davvero dissuadere la gente dalla velocità. Eppure non basterebbero tanti uomini e mezzi, sarebbero sufficienti quattro barche ferme in punti fondamentali: bacino di San Marco, canale delle Navi, canale di Murano-Fondamente Nove e canale della Giudecca. Oltre, ovviamente, alla riattivazione dei controlli automatici in canal Grande e nei canali minori, visto che Argos è stato un totale fallimento e che in quasi tre lustri è costato al Comune un sacco di soldi in ricorsi persi. Ma ci sono altri canali da sorvegliare dove non passa mai nessuno delle forze dell’ordine. Uno di questi è il canale delle Scoasse, brutto nome, ma una via d’acqua che costeggia tutto il Lido da Santa Maria Elisabetta a Malamocco. Qui a tutte le ore del giorno (e ci sono decine di filmati fatti dai residenti a documentarlo) i barchini sfrecciano anche a 50 chilometri orari causando non solo rumori molesti e onde, ma anche un pericolo alla navigazione delle altre barche in transito. Non va dimenticato, infatti, che su questo canale si affacciano la Canottieri Diadora del Lido, l’Associazione velica del Lido e la Lega Navale i cui allievi escono proprio nelle acque prospicienti e rischiano di essere investiti dai bolidi della laguna. Qui si parla anche di gare tra barchini con ritrovo al Lazzaretto e Poveglia per poi dare manetta e volare sull’acqua. «È una cosa che va avanti da anni e 24 ore al giorno - lamentano i residenti che si affacciano sulle rive - passano di giorno e di notte a tutta manetta e con lo stereo al massimo. A questi si aggiungono taxi e barconi turistici con musica e megafoni. A noi non resta che dormire con i tappi, mentre le rive vengono distrutte dal moto ondoso. Abbiamo proposto al Comune di mettere dei dispositivi tipo telelaser anche nelle nostre proprietà. Non ci hanno mai risposto». Gli abitanti stanno filmando tutte le barche che passano e intendono portare al Comune una mole impressionante e inedita di materiale, visto che il problema nessuno sembra essere disposto a vederlo.
«Siamo esasperati - concludono - nemmeno in questi giorni riusciamo a stare con le finestre aperte».
Ultimo aggiornamento: 08:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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