Muore dissanguato per le iniezioni di eparina, aperta un'inchiesta

Giovedì 15 Agosto 2019
Muore dissanguato per le iniezioni di eparina, aperta un'inchiesta
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PADOVA - L'ottantunenne è morto dissanguato. Sono state le iniezioni di Eparina, che avevano il compito di rendergli il sangue più fluido, ad ucciderlo. Ma due ricoveri in ospedale e i tentativi dei sanitari non sono riusciti a salvarlo. Walter Torresin, residente in città, in via Dell'Orione 12, è morto l'8 agosto. Il pubblico ministero Roberto Piccione ha aperto un'inchiesta sulla morte dell'ottantunenne. C'è un esposto presentato dall'avvocato Simona Buda per conto del figlio della vittima, Nicola Torresin, residente a Vigodarzere. Il sostituto procuratore Piccione ha ordinato l'autopsia.

 
L'incarico è stato affidato al medico legale Antonello Cirnelli. L'avvocato Buda ha incaricato il medico legale Gaetano Quaranta, come consulente di parte.
GLI INTERROGATIVI
Le domande che il pubblico ministero ha posto al medico legale Cirnelli sono tre. Torresuin ha sbagliato le dosi di Eparina? Hanno sbagliato i medici? Oppure si è trattato di una morte naturale, i cui tentati dei sanitari si sono dimostrati inutili? Era Walter Torresin che si faceva le iniezioni di Eparina in zona addominale. Ma con il passare del tempo si era formata una sorta di uovo che si ingrossava con il suo sangue. Con il passare dei giorni l'uovo è diventato una sorta di focaccia. Ebbene, il primo ricovero in ospedale risale al 18 luglio. I sanitari sono intervenuti con una procedura endo vascolare per trombizzare i capillari e fermare l'affluenza del sangue. L'ottantunenne era stato dimesso in giornata. Ma le cure non avevano fatto nessun effetto. Tanto che il 27 luglio c'è stato il secondo ricovero in ospedale. Anche durante la seconda degenza i medici sono intervenuti endovascolarmente per trombizzare i capillari. Ma le cure non hanno avuto alcun effetto. Anzi, le condizioni dell'anziano si sono aggravate e l'8 agosto è morto.
L'ESAME
L'autopsia ha avuto luogo ieri nell'Istituto di anatomia patologica dell'Azienda ospedaliera di Padova. Il medico legale Cirnelli ha in mano anche le cartelle cliniche del paziente. Adesso ha novanta giorni di tempo per presentare in Procura le sue conclusioni.
L.L
Ultimo aggiornamento: 11:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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