Blitz nella "pancia" del vecchio grattacielo: trovati rifiuti ma anche refurtiva

Mercoledì 14 Agosto 2019 di Paolo Calia
IL BLITZ All interno della grande rimessa sotto il grattacielo di via Pisa c'è un po' di tutto
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Il dubbio gli è venuto due settimane fa, durante il blitz organizzato per rimuovere un centinaio di bici da anni abbandonate e incatenate a ogni pertugio libero attorno al grattacielo. Mentre gli operai ci davano dentro con flessibili e seghetto per aprire i lucchetti, qualcuno si avvicinava alle bici più lontane, le prendeva e se le portava dentro una porticina poco visibile, non distante dall’ingresso principale del grattacielo di via Pisa. Incuriosito, Alessandro Zuin, da giugno amministratore di condominio di un palazzo che sta affondando tra degrado e debiti, ha voluto vederci chiaro. È riuscito a trovare le chiavi di quella porta ed è entrato in una rimessa gigantesca, di proprietà di una società che fino a una decina d’anni fa la utilizzava come garage per i propri mezzi. Ovviamente i residenti la conoscono molto bene. E ancora di più la conoscono quelli che l’hanno scelta come porto franco, luogo dove organizzare traffici illeciti, nascondere refurtiva di poco conto o da sfruttare come riparo per passarci la notte. Un posto poco raccomandabili nella pancia di uno dei palazzo, nel bene e nel male, simbolo della città. 
 IL BLITZ
Ieri mattina Zuin, assieme al comandante della polizia locale Andrea Gallo, è tornato nella grande rimessa, un enorme spazio circolare contornato da finestroni in parte rotti e in parte chiusi da grate, per un’ispezione più approfondita. «Il problema - dice - è che tantissima gente ha le chiavi di questo posto, anche non residenti. Una decina di anni fa alcune copie vennero date per consentire un accesso privilegiato a dei disabili che, passando da qui, potevano evitare le scale per arrivare agli ascensori. Poi quelle chiavi sono passate di mano in mano, ne sono state fatte delle riproduzioni che adesso sono nelle tasche di chissà quante persone. E qui dentro adesso arriva di tutto». E infatti, nella penombra e in locali appestati da un odore stantio di umido e urina, si trova un po’ di tutto. C’è per esempio un materasso steso per terra e usato da poco, segno che qualcuno ci dorme molto spesso, mentre altri sono addossati alle colonne. Ci sono decine di biciclette di dubbia provenienza, mobili sfondati, una lavatrice che una settimana fa non c’era, un motorino coperto da ragnatele e segnato dagli anni forse provento di qualche furto. 
LO SPACCIO
«Qui sotto - racconta una residente - succede un po’ di tutto. Vediamo entrare delle persone, sicuramente qualcosa capita. Ma mentre lo spaccio che avviene attorno al grattacielo lo vediamo direttamente, quello che accade qui sotto lo possiamo solo immaginare». La polizia locale terrà sotto controllo la zona, ma questa enorme rimessa rappresenta un altrettanto gigantesca falla nella sicurezza dell’edificio. «L’impossibilità di controllare chi accede qui sotto rischia di vanificare le misure che andremo a realizzare a partire da settembre - osserva Zuin - inutile pensare a un cancello apribile con le impronte digitali, come quello che andremo a mettere, se poi l’accesso agli ascensori può avvenire da qui sotto. Ho parlato con la proprietà e siamo d’accordo di trovare una contromisura. Il 2 settembre verremo con un bilico per caricare e buttare via tutto quello che si trova qui sotto. Metteremo dei cartelli, così chi ha necessità di recuperare qualcosa può venire a farlo. Una volta svuotato, cambieremo la serratura, faremo delle chiavi che non possono essere riprodotte e registreremo i nomi delle persone cui verranno date».
LA SICUREZZA
Oltre al cancello, nelle prossime settimane arriveranno anche quattro telecamere. Ma ogni nuovo servizio sarà utilizzabile solo da chi è a posto con i conti: chi ha pendenze legate ad affitto o spese condominiali, si dovrà arrangiare. Capita già così per l’ascensore che può essere preso solo sfoderando una tessera in possesso dei condomini senza pendenze; così come l’acqua, praticamente staccata per chi ha bollette non pagate, gli altri si devono arrangiare con pompa all’ingresso. E così sarà anche con i prossimi citofoni: funzioneranno solo quelli degli appartamenti senza debiti. Anche questo fa parte della strategia messa in atto da Zuin: costringere chi non paga a farlo, anche con le cattive.
Ultimo aggiornamento: 08:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA