Mestre. Si inietta l'eroina e si mette alla guida: momenti di paura

Martedì 13 Agosto 2019
Mestre. Si inietta l'eroina e si mette alla guida: momenti di paura
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MESTRE - Acquista l'eroina, se la inietta, si mette al volante della sua auto e sulla Rampa Cavalcavia di Mestre va in overdose. È stato salvato in extremis ed è solo un miracolo se sia riuscito in qualche modo ad accostare. Già perché in quelle condizioni poteva causare un incidente, travolgere un pedone o schiantarsi contro un altro veicolo: una sorta di bomba ad orologeria su strada che per fortuna non è deflagrata. E nella stessa giornata si registra un'altra overdose: anche in questo caso non sarà letale grazie alla rapidità dei soccorsi. A rischiare di morire è un giovane collassato nel bagno di casa a Marghera. 
 
VIA RAMPA CAVALCAVIASono le sette di sera di venerdì, quando un automobilista chiama il 113 dicendo che nella corsia di marcia di destra sulla Rampa Cavalcavia, in direzione Venezia, vicino alla fermata Actv c'è un uomo alla guida di una Toyota in stato confusionale che, almeno così gli è sembrato, stringe una siringa in mano. Sul posto arrivano nel giro di pochi minuti Volante e ambulanza. La situazione è piuttosto critica. E i sanitari passano subito alle manovre di rianimazione: quello che risulterà un 51enne di Jesolo, si riprende. Ha appena acquistato l'eroina e se la è sparata in vena, salendo poi in macchina per rientrare. Nell'abitacolo gli agenti trovano anche una dose di cocaina. Viene sequestrato tutto, anche l'utilitaria. Lo jesolano viene denunciato per guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti. Ovvero ai sensi dell'articolo 187 del Codice della strada che prevede un'ammenda fra i 1.500 e i 6mila euro e l'arresto da sei mesi a un anno, con la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida fino a due anni.
VIA CORRIDONISono le tre nella notte fra venerdì e sabato, quando a chiamare il 118 è una poco più che ventenne disperata. Ha trovato il suo compagno di 28 anni riverso nel bagno dell'appartamento in cui vivono in via Corridoni a Marghera. Si è svegliata e non l'ha trovato a letto così si è alzata per vedere dove fosse. Il 28enne è privo di conoscenza. Il personale del Suem interviene appena in tempo e riesce a rianimare il paziente. Fondamentale è la somministrazione del Narcan, il farmaco antagonista. Quando il giovane si risveglia ci sono anche i poliziotti avvisati, non appena si ha la conferma che si tratta di overdose, dalla centrale dell'emergenza sanitaria. Una volta in grado di parlare è lo stesso giovane ad ammettere che qualche ora prima aveva comperato l'eroina in via Piave, da uno spacciatore da strada.
TORNA L'INCUBOEpisodi che fanno tornare l'incubo della droga killer in città. Perché due interventi nella stessa giornata per overdose da eroina non possono essere trattati solo come una pura coincidenza. Da quanto emerso entrambi gli assuntori hanno acquistato l'eroina in via Piave nella zona vicina ai giardini. Le indagini sono condotte dalla polizia che dovrà stabilire se ci troviamo di fronte a una nuova ondata di eroina gialla, dal principio attivo anche quattro o cinque volte superiore di solito immessa nel mercato e quindi molto più pericolosa per chi se la inietta. Si tratta della droga che tra fine del 2017 e i primi sei mesi dello scorso anno ha fatto registrare almeno 11 morti, scatenando la decisa offensiva della Squadra mobile di Venezia che, coordinata dalla sostituta procuratrice Paola Tonini, è culminata a luglio 2018 con l'operazione San Michele e l'azzeramento dell'organizzazione criminale, tutta nigeriana, padrona dello spaccio nel quartiere Piave.
Monica Andolfatto
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