Lega-Fi, accordo dal notaio: così riparte il centrodestra

Martedì 13 Agosto 2019 di Emilio Pucci
Lega-Fi, accordo dal notaio: così riparte il centrodestra
42
«Nessuno parli di alleanze. A questo ci penso io». Matteo Salvini nell'incontro con i parlamentari della Lega, è stato un fiume in piena. «Ho visto tre volte Mattarella, è una persona di grande stile. Ci si può fidare», ha rivelato. Prima di dare a tutti la notizia che ci sarà un'accelerazione sulla crisi: «Ritiro i ministri dal governo entro 48 ore». Ma su Berlusconi e Meloni nessun annuncio ancora. Li vedrà entrambi questa mattina. La sua convinzione è che l'intesa alla fine si troverà. L'idea è di un listone unitario. Con un unico paletto: «Chi pensa che io possa ripescare schemi del passato si sbaglia. Quei tempi lì sono finiti Serve un'alleanza su nuove basi».

Sfiducia, oggi decide l'aula. Accuse del Pd alla Casellati

LA FIRMA
Il Cavaliere e i big azzurri aspettano il Capitano con un patto già scritto. Da firmare davanti al notaio. Le parti ci hanno lavorato ma l'accordo non è ancora chiuso. Ricandidatura dell'ex premier (perlomeno nessun veto ad una sua nuova discesa in campo), accordo su collegi e candidature (blindando tutti gli uscenti) un programma moderato e basta accordi separati: queste le richieste di FI. Per la serie riferisce un big del partito «Salvini ha voluto giocare con M5S e gli è andata male, ma ora non è piu' possibile sbagliare, deve rientrare nella coalizione con tutti e due i piedi».
In realtà chi pensa ad un ministro dell'Interno che si presenta in maniera dimessa in via del Plebiscito cercando la salvezza' proprio nel partito azzurro, per non permettere la nascita di un esecutivo di fine legislatura, è fuori strada. Salvini racconta un suo fedelissimo ha un piano che preveda un referendum su di lui. Ovvero un programma già prestabilito e studiato, tra l'altro con i ministri della Lega ieri pomeriggio. «E sarà un programma della Lega con Salvini candidato premier. Basta giochetti o bastoni tra le ruote. Se nel centrodestra dobbiamo tornare a litigare tanto meglio ci tenevamo M5S», rimarca un ex lumbard.

L'AGENDA
In cima all'agenda il semaforo verde a tutte le infrastrutture che servono al Paese e la flat tax. Ma anche un atteggiamento duro nei confronti dell'Europa. Tradotto la posizione di FI nei confronti delle istituzioni europee dovrà cambiare: «Noi ha detto Salvini ai suoi vogliamo una manovra coraggiosa. E se andiamo al voto ce la facciamo da soli. E' già pronta». E se la Meloni già pregusta la nascita solo di un'area sovranista, il segretario di via Bellerio non è disposto a fare concessioni né al Cavaliere né tantomeno a FdI. Con i deputati e con i senatori si è detto convinto che in caso di inciucio Pd-M5A «le prossime regionali saranno un inferno». E prevede il sostegno di FI al suo fianco, qualora dovesse fare una chiamata alle armi, ovvero ricorrere alla piazza per protestare contro il tentativo di «golpe». Ma questo non vuol dire osserva un dirigente che il partito azzurro possa rinascere sulla base di un patto notarile. Qualcuno già azzarda che al di là di quello che sarà scritto nero su bianco alla fine le cose possano cambiare strada facendo.

I SONDAGGI
«Le candidature? Si guarderanno i sondaggi», taglia corto per esempio un altro esponente leghista. Già circolano nomi e ipotesi del nuovo governo. L'attuale presidente del Senato Casellati verso la riconferma oppure una poltrona di ministro della Giustizia. La Bernini al dicastero delle Comunicazioni. Ma si tratta (per ora) di veleni messi in giro. In ogni caso Salvini e l'ex premier si sono sentiti alcuni giorni fa. E hanno convenuto sulla necessità di ricompattare il centrodestra. E Salvini riferiscono da FI non ha chiesto all'ex premier di non ricandidarsi.
 
Ultimo aggiornamento: 14:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci