Asiago. Seicento metri lineari e 2.400 di filo elettrificato per proteggere il gregge dal lupo

Lunedì 12 Agosto 2019
Asiago. Seicento metri lineari e 2.400 di filo elettrificato per proteggere il gregge dal lupo
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ASIAGO (VICENZA) - Seicento metri lineari di recinzione e 2.400 metri di filo elettrificato sono stati installati dai tecnici della Regione Veneto, insieme ai volontari della sezione Grandi Carnivori del Cai regionale, a Malga Campo Cavallo, nella piana di Marcesina di Enego (Vicenza), sull'Altopiano di Asiago, per proteggere il gregge di un'azienda dalle predazioni del lupo.

Si tratta dell'ottavo intervento della Direzione Agroambiente Caccia e Pesca della Regione, in accordo con la Spettabile Reggenza dei Sette Comuni e con il supporto del Cai, a tutela degli allevatori che portano il proprio bestiame d'estate nelle malghe dell'Altopiano.

Il 31 luglio scorso un branco di predatori aveva fatto strage di 43 pecore a Malga Campo Cavallo, custodite in una recinzione mobile ma senza i parametri minimi di elettrificazione.
La Regione Veneto ha fornito reti, pali in vetro resina, filo elettrificato ed elettrificatore con pannello solare e tutti gli accessori in comodato d'uso gratuito, fino al termine della stagione di monticazione. L'allevatore si è procurato la batteria e ha messo a disposizione i pali di legno già presenti in loco e l'attrezzatura necessaria. «Di fronte alla minaccia arrecata dal lupo alle attività di pascolo e di allevamento all'aperto - commenta l'assessore regionale all'agricoltura, Giuseppe Pan - la Regione sta assicurando non solo il pieno indennizzo dei capi vittime delle predazioni, ma soprattutto pronta assistenza ad allevatori e pastori. In otto casi su 10 gli attacchi del lupo hanno preso di mira bestiame privo di qualsiasi tipo di protezione oppure contenuto in recinti inefficienti o inadeguati. Per questo la Regione sta intervenendo, con i propri tecnici e con proprie risorse, per installare protezioni idonee e aiutare gli allevatori ad adottare tutte le strategie di prevenzione a difesa dell'attività delle 700 malghe presenti nel territorio regionale e della sopravvivenza dell'economia montana».
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