Sindaco aggredito. Caccia ai rom in fuga: «È gente pericolosa»

Lunedì 12 Agosto 2019 di Federico Fioretti
Gianni Precoma. Sindaco aggredito. Caccia ai rom in fuga: «È gente pericolosa»
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CAERANO SAN MARCO (TREVISO) - L'aggressione al sindaco Gianni Precoma ha lasciato molte cicatrici. Non solo nel primo cittadino, che ha riportato la frattura di due costole, tumefazioni al naso e all'occhio destro e varie escoriazioni, ma anche nella comunità di Caerano San Marco. Che si è subito stretta attorno a lui con decine di manifestazioni di solidarietà. Mentre le indagini, di fatto, sono già scattate, pur in assenza di una denuncia che verrà formalizzata oggi, e gli autori del pestaggio sono già stati identificati. Si tratta solo di scovarli, visto che hanno lasciato l'accampamento di fortuna in fretta e furia dopo il fattaccio. Ma la caccia è già aperta.
 
LE INDAGINII carabinieri sono stati in sopralluogo ieri mattina in via dell'Artigianato e hanno incontrato di nuovo il sindaco che ha spiegato loro come si sono svolti i fatti. In sostanza: di fronte alla richiesta di andarsene, Precoma è stato accerchiato e pestato a sangue dal più corpulento dei rom mentre altri due lo tenevano fermo. Poi la minaccia di morte («Vado a prendere il fucile e ti faccio fuori») e la fuga del primo cittadino che è riuscito in qualche modo a divincolarsi. Appena la denuncia sarà formalizzata i carabinieri procederanno contro i nomadi per danneggiamento aggravato e lesioni. Il gruppo ha ovviamente lasciato l'area di sosta abusiva e per il momento nessuno sa dove si trovi.
LA CONDANNACaerano intanto si schiera apertamente con Precoma e condanna senza mezzi termini l'aggressione. Tanti i messaggi di solidarietà che gli sono giunti. Non c'è caeranese che non si auguri una giusta punizione per questa gratuita e insensata violenza. Ma c'è anche chi, pur apprezzando l'intervento diretto di Precoma per far sgomberare l'area occupata abusivamente, lo invita a non affrontare queste situazioni da solo. «Sono dispiaciuta per il sindaco e gli auguro di rimettersi presto -spiega Margherita Marconato del bar Amico- ma forse sarebbe stato opportuno farsi accompagnare da altre persone perché gente del genere è pericolosa e imprevedibile. É vero che li ho visti spesso passare da queste parti e, a parte un po' di accattonaggio, non hanno mai dato fastidio a nessuno. Ma questo fatto dimostra che più di tanto non si riescono a controllare». Le fanno eco due clienti del bar Spigolosi: «Quello che fanno i rom in paese -spiegano- è vergognoso, visto che di solito si sdraiano sul prato di via Lepanto sopra un materasso e riposano pacificamente, gettando rifiuti di ogni genere nell'area, e a volte ubriacandosi. C'è da aver paura di gente così, temiamo anche di andare a passeggiare nei luoghi in cui si accampano. Dispiace per il sindaco che è una bravissima persona e, forse, troppo buona. L'unico errore è stato quello di andare da solo, quella è gente che non ha niente da perdere ed è capace di tutto. Speriamo che ora le forze dell'ordine riescano ad arrestare tutti in fretta». 
LO SFOGOUn fraterno amico di Precoma, invece, si sfoga: «Non è accettabile che nel 2019 accadano ancora episodi così brutali, è triste vedere Gianni in queste condizioni e sapere che c'è in giro certa gente che, peraltro, è nota a tutti e staziona qui da anni». Maurizio De Toffoli, direttore del supermercato In's di via Lepanto, esprime un pensiero analogo: «Il problema dei nomadi che girano per Caerano non è nuovo, il problema vero è che nessuno riesce a impedire loro di fare quello che vogliono». Anche le minoranze di NuovOrizzonte per Caerano esprime la propria solidarietà a Precoma in una nota. Apprendiamo con grande preoccupazione -si legge- quanto è successo al nostro sindaco. Che questa aggressione si sia verificata in un'azione di sgombero di un campo nomadi ci lascia sconcertati. Auspichiamo che le sinergie tra sindaco e forze dell'ordine evitino episodi simili in futuro e auguriamo a Precoma una pronta guarigione. 
Federico Fioretti

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