Lago del Sorapis: i russi in testa alla classifica dei turisti più cafoni

Sabato 10 Agosto 2019 di Marco Dibona
Lago del Sorapis: i russi in testa alla classifica dei turisti più cafoni
14

CORTINA - Tanti controlli, nessuna sanzione. A una decina di giorni dall’ordinanza che vieta la balneazione nel lago del Sorapis, le forze di polizia presidiano la zona e la presenza delle divise è sufficiente per evitare comportamenti scorretti. «Quest’anno va davvero meglio, grazie alla sorveglianza si lavora in tranquillità, la gente è più calma», conferma Emilio Pais Bianco, da vent’anni gestore del rifugio Vandelli, del Cai di Venezia. «L’ordinanza del sindaco di Cortina, che vieta la balneazione, è stata importante - prosegue -. Al di là del tuffo di qualcuno, quel che conta è far capire che non ci debbono essere certi comportamenti, che non si può arrivare quassù con i materassini, per poi abbandonarli fra le rocce, che non si possono gettare rifiuti ovunque, anche nel lago. La presenza delle pattuglie della polizia, dei carabinieri forestali, con i guardaparco delle Regole d’Ampezzo, è un buon deterrente». 
 
I SERVIZI
La conferma viene dal vice questore Luigi Petrillo, del commissariato di polizia di Cortina: «Abbiamo programmato diversi servizi dedicati al lago del Sorapis, anche in contatto con il gestore. Nonostante ci sia tantissima gente, non abbiamo registrato comportamenti incivili, tali da dover sanzionare le persone. Abbiamo il conforto della gente: fa piacere trovare forze di polizia sul territorio e il nostro personale viene contattato per avere consigli, per sapere i tempi di percorrenza dei sentieri o per conoscere gli itinerari». 
IL PERCORSO
Al centro dell’attenzione c’è il sentiero 215, che sale dal passo Tre Croci: ogni giorno è percorso da diverse centinaia di persone, qualche volta migliaia. Di buon mattino non c’è ancora la ressa e si sale tranquilli, si incontra qualche escursionista che scende, dopo aver pernottato al rifugio Vandelli, percorse le vie ferrate del Sorapis. Poi le auto si allineano a lato della regionale 48 delle Dolomiti e il sentiero si affolla. Scendere a mezzogiorno, contro la colonna che sale, è quasi un’impresa: in qualche punto bisogna lasciare il passo, dove ci sono le scalette, i tratti attrezzati con la corda d’acciaio. «Noi siamo qui da vent’anni, con mia moglie Sabrina e i figli, ma la rivoluzione è scoppiata quattro anni fa – racconta Emilio – quando è cominciata la corsa al lago azzurro, visto sui social. È bella questa pubblicità, ma ha anche i lati negativi. Adesso tutti vogliono venire qui, anche quelli che non sanno vivere la montagna». 
LA CLASSIFICA
Poi elabora una personale classifica: «Sono molto più educati gli stranieri, soprattutto i tedeschi, così come i nordici.

Sono bravi, educati e rispettosi anche i polacchi, fra i nuovi turisti dell’Est Europa. I peggiori sono i russi, davvero incontrollabili. Agosto è il mese degli italiani, spesso poco abituati a vivere la montagna, con pretese assurde, con comportamenti indisponenti. I più difficili da trattare sono i romani, che tendono sempre ad esagerare». I gestori e i loro collaboratori percorrono i sentieri attorno al lago ogni sera, raccolgono i rifiuti, che poi trasportano a valle con l’elicottero, che si pagano: «Se tieni pulito, è più facile che resti pulito. Quest’anno, per ora, è meglio dell’anno scorso, si trova meno roba. Ci sono meno tende di campeggiatori, meno fuochi accesi. C’è il problema del sabato sera, quando arrivano i ragazzini carichi di superalcolici, per accendere fuochi e fare bisboccia quassù». In quanto alle possibili soluzioni, Pais commenta: «Con una maggiore sorveglianza le cose vanno già molto meglio. Si dovrebbe regolamentare il parcheggio, usare i piazzali di Rio Gere. Sulla proposta di togliere le scalette metalliche sul sentiero, per renderlo di nuovo più difficile da percorrere, non sono d’accordo: sarebbe solamente più pericoloso. Credo invece che anche il comune di Auronzo dovrebbe adottare i divieti di Cortina e di altre amministrazioni». 

Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 12:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci