Azzano. Droni in volo su città e campagne a caccia di amianto

Sabato 27 Luglio 2019 di Elisa Marini
Azzano. Droni in volo su città e campagne a caccia di amianto
AZZANO - La lotta all'amianto, per tutelare la salute di tutti, è cominciata, anche grazie alla nuova tecnologia dei droni. Il Comune infatti fa parte di una nuova linea di attività intrapresa della Regine insieme ad alti 23 Comuni, i più popolosi e a comunicarlo è l'assessore all'ambiente Lucio Caldo. Un'attività che mira alla rimozione dell'amianto pericoloso, materiale che ha cessato di essere commercializzato nel 1992. Fino ad allora il suo utilizzo è stato notevole in tutti i settori produttivi e negli edifici pubblici e privati. Va tuttavia evidenziato che il cemento amianto (eternit), se non alterato, rappresenta certamente un fattore minore di rischio.
 
PERICOLO AMIANTOEcco perché la linea della Regione prevede il rilevamento, attraverso delle foto dall'alto ad alta definizione, dell'amianto presente sui tetti e sulle coperture delle strutture, anche private, disseminate sul territorio. Si stanno facendo dei sorvoli sul territorio con un drone che, oltre a fotografare e a geolocalizzare il materiale, valuta anche in prima battuta il livello di conservazione dello stesso. L'obiettivo è quello di un censimento puntuale dell'amianto in cattive condizioni, cioè quello pericoloso per la salute. Infatti il materiale, se è logorato e rotto, va rimosso in quanto può rilasciare nell'aria delle fibre dannose per l'organismo umano.
LE INFORMAZIONILa restituzione di queste informazioni consentirà sia di proseguire le attività legate alla pianificazione in ambito di gestione dei rifiuti contenenti amianto, sia di mettere in campo azioni mirate allo smaltimento degli stessi, attraverso l'erogazione di contributi per gli edifici di maggior interesse, salvaguardando la salute dei cittadini. Gli elementi rilevati tramite i droni finiranno in un database al quale potranno accedere anche l'Arpa e l'Azienda sanitaria. Inoltre i proprietari degli stabili con coperture in amianto in cattivo stato saranno contattati dal Comune o dalla Regione e dovranno, secondo l'obbligo di legge, provvedere alla rimozione del materiale, facendo uso anche degli incentivi che la Regione mette ogni anno a disposizione per privati o aziende. A maggior ragione se si trova vicino al centro o alle scuole.
ARCHIVIO REGIONALELa Regione è all'avanguardia per quanto riguarda questo argomento, basti pensare che in Veneto contributi per la rimozione dell'amianto ancora non ci sono. Inoltre in Friuli esiste da anni l'Archivio regionale amianto (Aram). Si tratta di un software realizzato dalla Regione che mette in rete le informazioni raccolte sulla presenza di amianto nel territorio regionale e sullo stato dei manufatti e le rende fruibili da Regione, Enti locali, Arpa ed Aziende sanitarie, oltre che dal ministero dell'Ambiente. Nella prima fase sono stati chiamati ad inserire i dati sui manufatti contenenti amianto i Comuni, una condizione per poter accedere ai finanziamenti stanziati dalla Regione per la successiva bonifica del materiale presente negli edifici pubblici. 
Elisa Marini
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