Rapina violenta nel Bellunese, kosovaro all'espulsione: e lui chiede asilo

Venerdì 26 Luglio 2019 di Nicola Cendron
Rapina violenta nel Bellunese, kosovaro all'espulsione: e lui chiede asilo
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TREVISO - Due anni fa era stato arrestato dai carabinieri perchè ritenuto responsabile di una brutale rapina in villa messa a segno ai danni di un'anziana nel Bellunese, con la complicità di altri cinque connazionali. Ora non gli è stato più rinnovato il permesso di soggiorno per lavoro autonomo, e rischia l'espulsione. Per evitarla, chiede asilo politico. Aver partecipato a quel colpo, nella notte del 23 gennaio 2017, è costato molto caro ad un cittadino kosovaro di 33 anni, pluripregiudicato. L'uomo, nella giornata di mercoledì, è stato accompagnato dagli agenti della Questura di Treviso presso il centro di permanenza per rifugiati di Ponte Galeria (Roma). Lo straniero viveva nella zona tra Fonte e San Zenone degli Ezzelini (da qui provenivano altri tre dei connazionali ritenuti responsabili dell'assalto) fin dal 2005.

 
Lo scorso anno l'uomo, sposato e padre di due figli minorenni, aveva presentato all'ufficio immigrazione della Questura di Treviso un'istanza di rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro autonomo, essendo lui, da diverso tempo, titolare di un'impresa edile.
L'istanza presentata dal balcanico è stata però rifiutata, ritenuto persona socialmente pericolosa; nei suoi confronti è stato dunque notificato il decreto di rifiuto del titolo di soggiorno. In pratica l'aniticamera dell'espulsione o dell'allontanamento dal nostro Paese. IL PRECEDENTE A pesare è ovviamente quanto è avvenuto nel 2017 quando il 33enne si era reso responsabile dell'efferata rapina ai danni di un'anziana all'interno della sua abitazione di santa Giustina, nel bellunese. In particolare, insieme a due complici, dopo essersi fatto aprire la porta suonando il campanello, il 33enne ha bloccato le braccia della vittima dietro la schiena e, dopo averle chiesto dove tenesse i soldi, l'ha minacciata con una pistola intimandole di stare zitta. I rapinatori chiusero poi l'anziana a chiave all'interno del vano scale per svaligiare liberamente l'abitazione, senza nessun disturbo di sorta. I carabinieri di Belluno, nell'arco di pochi mesi, identificarono e arrestarono i responsabili del colpo. Che si potesse trattare di una banda balcanica era parso evidente fin dai giorni seguenti al colpo. Il basista sarà identificato in un giovane kosovaro, all'epoca 19enne che era amico dell'anziana vittima e andava a farle dei lavoretti in casa: tagliava l'erba in giardino, l'aiutava. Il giorno dopo la rapina spari nel nulla, decidendo di non passare più. Al momento della notifica del decreto, dopo aver appreso che sarebbe stato immediatamente espulso dal territorio nazionale, il cittadino straniero ha espresso la volontà di chiedere asilo politico. Essendo gravato da precedenti penali di particolare gravità, in ottemperanza alla normativa vigente è stato accompagnato al C.P.R. di Roma, dove rimarrà in attesa che la Commissione Territoriale vagli con urgenza la sua richiesta di protezione internazionale. In caso contrario scatterà l'espulsione. Nicola Cendron © RIPRODUZIONE RISERVATA
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