Oderzo. Fugge con l'ostia consacrata: il prete scende dall'altare e lo insegue

Lunedì 22 Luglio 2019 di Annalisa Fregonese
Oderzo. Fugge con l'ostia consacrata: il prete scende dall'altare e lo insegue (Foto di Jiang Millington da Pixabay)
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ODERZO - Al momento della comunione un uomo si tiene in mano l'ostia consacrata senza consumarla davanti al sacerdote e si allontana. Ma non aveva fatto i conti con l'occhio vigile del celebrante. Don Lorenzo Barbieri è sceso dall'altare e l'ha inseguito, riuscendo a raggiungere l'uomo prima che uscisse dalla chiesa e facendosi riconsegnare l'ostia. E' accaduto alla messa delle 9.30 di ieri mattina in duomo e tutto si è svolto in pochissimi secondi. I fedeli presenti hanno elogiato il sacerdote per la sua prontezza. Ci vuole parecchia attenzione per sventare i furti di ostie consacrate anche se poi si è scoperto che si trattava solo di un fedele della chiesa ortodossa che, sulla base dei propri principi, desiderava consumarla in disparte
 
IL PRESENTIMENTOUna pigra domenica di luglio, in duomo parecchi fedeli, nonostante il caldo e le ferie che per qualcuno sono già iniziate. La messa si svolge come al solito, tutto è tranquillo. Al momento della comunione il sacerdote, don Lorenzo Barbieri, scende i gradini davanti all'altare, affiancato dalle ministre della Comunione. «Ancora quell'uomo non l'avevo visto nella fila davanti a me -racconta il sacerdote- Era dietro a due, tre persone, quando ho avuto come un flash. Ho sentito dentro di me qualcosa, mi sono detto: devo stare attento». Ed ecco che si avvicina il soggetto. Ha le mani a coppa, dove don Lorenzo appoggia la particola. La regola vuole che chi prende in mano l'ostia consacrata, la consumi subito davanti al sacerdote e poi si sposti. Invece l'uomo tiene in mano la particola e si allontana. Don Lorenzo se ne avvede immediatamente. Passa il ciborio ad uno dei ministri, e lo segue. Ha dalla sua il fisico asciutto e il passo allenato. Si muove rapido fra i fedeli il sacerdote, l'uomo con l'ostia allunga il passo ma don Lorenzo riesce a raggiungerlo prima che guadagni l'uscita principale. Lo ferma e con poche parole si fa restituire l'ostia. Al tizio non resta che uscire, fra gli sguardi sbalorditi dei presenti.
ATTIMI CONCITATIC'è chi non si è accordo di nulla, assorto nella preghiera, chi nota quegli attimi concitati; chi invece s'avvede di tutto e resta sorpreso, anche perchè non sarebbe la prima volta che le ostie consacrate vengono poi utilizzate per le messe nere. Chi ha visto l'uomo da vicino afferma che si tratta di una faccia sconosciuta, mai vista in chiesa a Oderzo. La riprova arriva anche dal fatto che l'uomo si sarebbe potuto dileguare per l'uscita laterale, più prossima all'altare; invece non l'ha notata e ha percorso tutta la navata prima di essere raggiunto dal sacerdote. Don Lorenzo è riuscito comunque a mantenere il sangue freddo. «Anche in seguito all'accaduto -è il suo annuncio- se notate movimenti strani siete tutti autorizzati a fermare queste persone». Tradotto: non si dev'essere per forza sacerdoti per bloccare gente sospetta. 
LA SPIEGAZIONEE' stato però lo stesso praticante a fare chiarezza sul suo strano atteggiamento quando, nel tardo pomeriggio, si è presentato alla porta del don e, in un italiano molto stentato, ha cercato di farsi capire. In sostanza, essendo di fede ortodossa, riteneva di poter consumare l'ostia consacrata per proprio conto, cosa che la chiesa di appartenenza consente di fare. Don Lorenzo si è visibilmente tranquillizzato. L'utilizzo sconveniente delle ostie questa volta non c'entra, ma la guardia resterà sempre alta. Annalisa Fregonese
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