Autonomia, salta l'assunzione dei docenti su base regionale. Il premier Conte: «I governatori non avranno tutto ciò che chiedono»

Venerdì 19 Luglio 2019
Autonomia, salta l'assunzione dei docenti su base regionale. Il premier Conte: «I governatori non avranno tutto ciò che chiedono»
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Nel corso della riunione di oggi in Consiglio dei ministri sulla Autonomia è stato soppresso l'articolo 12 del "testo Stefani" che prevedeva l'assunzione diretta dei docenti su base regionale, come chiedeva la Lega. Era uno dei nodi sul tavolo che aveva visto la contrarietà del M5S. Era stato rilevato anche un profilo di incostituzionalità all'ultimo vertice evidenziando una Sentenza della Corte Costituzionale 76/2013.

Il personale della scuola «è escluso dalla regionalizzazione; il sistema di istruzione rimane unitario e nessun trasferimento di risorse dallo stato alle regioni con riferimento all'istruzione». Sono gli altri punti  su cui si sarebbe raggiunta un'intesa nel corso del vertice sull'Autonomia.

Le Regioni potranno aumentare il periodo minimo di permanenza degli insegnanti nella prima sede di servizio, anche in deroga alla norma nazionale.  La norma, che secondo fonti leghiste avrebbe ricevuto il via libera, dispone: «Il ministero dell'Istruzione, d'intesa con la Regione», individua «il periodo minimo di permanenza nella prima sede di servizio da prevedere nei bandi di concorso». 


RISORSE  - Restano ancora aperti i punti delle risorse finanziarie e delle Soprintendenze ma, si apprend, i due temi potrebbero essere oggetto di una nuova riunione la prossima settimana.

IL PREMIER «Sono lieto di annunciare che abbiamo fatto significativi passi avanti sulle Autonomie: ieri tutto il pomeriggio l'ho dedicato a lavorare a questo tema. Intravvediamo la dirittura finale, la settimana prossima c'è ancora qualche passaggio ma confido che si stia arrivando al portare questo provvedimento in Cdm. Era un impegno del contratto di governo, condiviso da M5s e Lega. Ragionevolmente ci avviciniamo al passaggio finale» ha dichiarato al termine il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. 

«Io tenevo molto al fatto che il modello della scuola non può essere frammentato, non possiamo pensare che l'Autonomia differenziata significhi frammentare questo modello. Probabilmente i governatori interessati non avranno tutto quello che hanno chiesto ma ci sta, è un negoziato tra Stato e Regioni».

Lo dice il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. «Continuerò all'inizio della settimana prossima con incontri ristretti. Un nodo politico è rimasto, ed è quello dei beni culturali», aggiunge il premier. 

I PRESENTI - Al Consiglio dei ministri presieduto dal capo del Governo, Giuseppe Conte, erano presenti il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, e i ministri degli Affari regionali, Erika Stefani, dell'Istruzione, Marco Bussetti, dei Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, dell'Ambiente, Sergio Costa, della Famiglia, Alessandra Locatelli. Al tavolo anche il viceministro dell'Economia, Laura Castelli, il sottosegretario agli Affari regionali, Stefano Buffagni, e il sottosegretario all'Istruzione, Salvatore Giuliano con i  tecnici del ministero dell'Economia e delle Finanze.
 

Ultimo aggiornamento: 17:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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